DRIBBLOMANE

09.04.2016 17:15 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
DRIBBLOMANE
FirenzeViola.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

La visione di gioco era servita come metafora per la prima parte di stagione, adesso è il tempo dei dribbling. Il Paulo Sousa di oggi interpreta i momenti della Fiorentina come gli capitava in campo. Disegnando calcio e geometrie nel corso di tutta la prima (positivissima) parte di stagione, e sfoderando invece di questi tempi fior di dribbling. Se in carriera non avrà lasciato troppo il segno per come saltava gli avversari, di certo, da tecnico sta diventando un dribblomane. In grado di saltare secco il suo futuro, certo, ma non solo

Perchè la tanto attesa risposta odierna ha particolarmente svicolato il nodo cruciale della vicenda. Se Sousa resterà o no a Firenze, ancora, non è stato chiarito (come da molti era invece auspicato), semmai è ancora più evidente il bisogno di dover comprendere uno stato del tecnico come minimo diverso agli ultimi mesi, per non dire sempre più deluso se non distaccato. "Non devo spiegare nulla sul mio futuro" alla vigilia della gara con la Sampdoria. "Non devo giustificare le mie cene" oggi, alla vigilia della gara con l'Empoli. Con tanto di mistero sulla cena di Villa Cora praticamente alimentato, più che smentito. 

Se le persone interessanti - così le ha definite Sousa - rappresentano o meno diverse panchine sulle quali sedere dalla prossima stagione, di fatto, non è aspetto che si è voluto chiarire, tanto più a discapito di quella che pareva essere la versione in arrivo oggi (la cena gioviale in compagnia di amici ungheresi). Ma, soprattutto, è l'incertezza sul sodalizio comunque certificato da un altro anno di contratto a non essere allontanata. Perchè Sousa sembra più obbligato a ricordare l'aspetto contrattuale, che non propriamente esaltato dall'idea di ripartire con nuove ambizioni nella prossima stagione. 

Dribbling e giravolte che, oltre che sul rapporto con la società che resta inevitabilmente incerto (tanto da far presente che, ritiri a parte, di grandi cene "in famiglia" con i Della Valle non ce ne sono mai state), hanno toccato anche quella costruzione di un nuovo ciclo anticipato da ADV (che, a detta del tecnico, "vorrebbe" continuare insieme, con un uso del condizionale tutto da studiare). Ed è tra le pieghe di risposte più secche rispetto al solito, allora, che serve leggere per intuire il domani del portoghese. Che già a suo tempo aveva fatto intendere di non voler più intervenire nelle scelte di mercato, mostrando di nuovo delusione per quanto capitato a gennaio. 

Perchè risulta tanto complicato immaginare la coesione tra tecnico e programmi societari quanto evidente appare il suo cambiamento di registro. Nei termini, ma anche negli atteggiamenti e nelle reazioni. Nella speranza che Sousa, da qui alla fine della stagione, non debba ritrovarsi a giustificare un ulteriore calo in classifica (e quello sì che, probabilmente, dovrebbe essere spiegato) sarà il caso di mettere il punto anche sulle voci e sui retroscena. Non del tutto smentiti, ma oggi già divenuti aspetti del passato, da lasciarsi alle spalle. E poco male, d'altronde, se tra i dubbi sollevati per le parole di Sousa resta la certezza di un tecnico che appare tutt'altro che entusiasta all'idea di restare a lungo sulla panchina viola.