COSA CAMBIA DAVANTI
A prima occhiata, il reparto degli attaccanti della Fiorentina sembra decisamente troppo affollato. E non è una semplice impressione, dato che i giocatori offensivi che la Fiorentina conta al momento, in ordine alfabetico, sono: Babacar, Baez, Bernardeschi, Chiesa, Gomez, Ilicic, Kalinic, Rossi, Toledo e Zarate. E stiamo tenendo fuori dal conteggio anche quei centrocampisti dalla vena offensiva quali Borja, Mati o Hagi. Non solo: un'altra casella sarà occupata dall'arrivo di Tello. Ora, vedendo la situazione in essere, ipotizzando pure che Baez venga mandato a fare ulteriore esperienza in prestito e che Corvino riesca a sbrogliare la matassa chiamata Gomez (senza scordarsi neanche di Babacar), una domanda sorge spontanea: come farà Sousa ad impiegare tutto questo capitale a sua disposizione?
In tutto questo è necessario partire dalla concezione tattica di Sousa. Se l'anno scorso il portoghese aveva proposto un sistema di gioco identificabile come un 3-4-2-1, quest'anno l'idea di doppio supporto alla punta ha lasciato spazio, almeno nei test visti sinora, ad un'altra che prevede l'utilizzo di due attaccanti, che verosimilmente, almeno all'inizio, dovrebbero essere Rossi e Kalinic. La difesa a tre che scivola può far sì che, grazie all'abbassamento di Alonso in posizione di terzino sinistro ad azione in corso, ci sia possibilità di vedere Bernardeschi, e Tello quando ci sarà, andare a occupare la zolla di esterno destro, seppure dalle spiccate mansioni offensive, liberando spazio per gli attaccanti "veri". Ilicic sembra il candidato per il posto da trequartista. Dietro, poi, i vari subentranti chiamati a farsi trovare pronti, capeggiati da Zarate, con i giovanissimi Chiesa e Toledo in cerca dell'occasione buona. Ci sarà posto anche per Babacar? Chissà, ma come si sente ripetere dagli allenatori, qualsiasi tecnico vorrebbe trovarsi di fronte a problemi d'abbondanza. E Sousa, soprattutto guardando alla lunghezza della coperta negli altri reparti, difficilmente non concorderà con questo detto.