CORSA CHAMPIONS, Ci vorrebbe il "Grande Torino"
Difficile parlare di Champions League dopo ieri sera. Almeno in casa viola. Però, se proprio resta una speranza, questa si chiama Torino. Si chiama Cerci, Santana, D'Ambrosio (tanto per citare gli ex-viola), si chiama Rolando Bianchi, Giampiero Ventura. Si chiama un grande Torino. E questo ci riporta al 4 maggio 1949, quando il "Grande Torino" (notare la differenza, per questo abbiamo messo maiuscole e virgolette) morì schiantandosi contro il muraglione del terrapieno posteriore alla basilica di Superga. Morirono in 31, tra giocatori, dirigenti, accompagnatori. Più tre noti giornalisti dell'epoca. Scriviamo queste righe con un giorno di ritardo, certi però che il ricordo non abbia tempo, nè vincoli, nè obblighi. Il ricordo ha sempre una ragione per esistere, per essere apprezzato. Per essere... ricordato. 15 giorni fa, prima della partita Fiorentina-Torino, il Museo Fiorentina ha brandito uno striscione che recitava: "Onore agli immortali", celebrativo del "Grande Torino". Bacigalupo, Castigliano, Ballarin, Gabetto, Grezar, Loik, Menti, Ossola, il grande Valentino Mazzola padre di Sandro... solo per citare i più famosi. Il "grande Torino" aveva vinto gli ultimi tre scudetti, dal '45 al '48, e si apprestava a vincere il quarto consecutivo. Il "Grande Torino" dava 9 giocatori alla nazionale italiana, il "Grande Torino" fu una squadra che entrò nella leggenda. Dopo di lei solo il Torino di Gigi Radice ha saputo raccoglierne l'eredità, vincendo lo scudetto del 1976. Castellini, Pecci, Claudio Sala, Zaccarelli, Graziani, Pulici... Non era il "Grande Torino", però era certamente una buonissima squadra che seppe spezzare l'egemonia bianconera e rinverdire la gloria granata.
Oggi contro il Milan a San Siro ci vorrebbe davvero il "Grande Torino". Noi parliamo da opportunisti, da simpatizzanti viola, illudendoci che ci sia ancora spazio per una Fiorentina in Champions League. La classifica recita chiaramente: Milan 62, Fiorentina 61, Milan con una partita in meno, a quattro giornate dalla fine. Forse anche un pareggio tra rossoneri e granata terrebbe accesa la fiammella della speranza, e del resto il gemellaggio tra Fiorentina e Torino ci autorizza a credere in un miracolo. Sempre che a San Siro scenda un grande Torino, sennò sarà tutto inutile...