CECCHINO LARRONDO, LJAJIC PROVVIDENZIALE, FARO PEK

13.04.2013 22:38 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
CECCHINO LARRONDO, LJAJIC PROVVIDENZIALE, FARO PEK

VIVIANO – Dopo dieci minuti è costretto a distendersi sulla spizzata di Denis. Non blocca, ma respinge a modo la sforbiciata dello stesso “Tanque”. Ben piazzato pure sul colpo di testa di Lucchini, che è centrale ma ravvicinato. Nella ripresa deve allungarsi su un unico pallone in mischia, ma in generale dà sicurezza, 6,5.

RONCAGLIA – Con le maniere rudi riesce in qualche modo a tamponare la discesa di Bonaventura poco prima della mezz’ora. Idem quando non va tanto per il sottile, nel secondo tempo, con Del Grosso. Efficace, 6.

RODRIGUEZ – Al rientro dopo la squalifica si fa prendere da un pizzico di fretta su una mancata presa di Viviano. E’ l’unica incertezza però, 6,5.

COMPPER – Ribadisce la buona personalità già mostrata domenica scorsa contro il Milan. Anche quando deve giocare d’anticipo. Conferma, 6,5.

CUADRADO – Un po’ tutti si ritrovano in ruoli differenti rispetto al solito, per lui invece la corsia destra resta il consueto settore di occupazione. E invece nel primo tempo non sfonda anche perchè fin troppo insidiato da Bonaventura. Ha più spazio nel secondo tempo e torna a essere pericoloso, come quando offre un bel pallone a Ljajic dopo slalom in bello stile. Suo l’assist per Larrondo in un crescendo, 6,5.

SISSOKO – Finalmente in campo affianca Pizarro nel centrocampo a quattro schierato davanti alla difesa. I primi minuti però non sono confortanti, con l’aggiunta di un’entrata killer che gli costa un’ammonizione evidente. Ci prova poi da fuori ciccando malamente. Un lampo nel buio, a inizio ripresa, con una bella conclusione dal limite sulla quale Consigli è bravo a deviare in corner. Ci riprova con l’esterno al ventesimo andando di nuovo vicino al bersaglio. Non poteva essere (solo) quello del primo tempo, 6.
Dal 27’st MIGLIACCIO – La quantità che serve, 6.

PIZARRO – Parte piano, ma senza sbagliare nulla. E se la Fiorentina si rende pericolosa lo fa su un paio di suoi lanci illuminanti. Freddo dal dischetto porta avanti i suoi scegliendo l’angolo giusto e più tardi costringendo Denis all’espulsione. Tornato il faro di sempre, 7.

PASQUAL – Regolarmente in campo a discapito del risentimento muscolare che lo aveva tenuto in dubbio. Tutto sommato è un buon primo tempo, ed è lui a innescare Ljajic nell’azione del rigore. Rimedia però il giallo che gli costerà la squalifica domenica contro il Torino. Capitano vero, 6,5.

AQUILANI – Più trequartista rispetto ai consueti compiti da centrocampista, semmai più spostato sulla sinistra. Sul finale di primo tempo aggancia un buon pallone e gira in porta ma senza angolare. Troppo centrale anche il successivo tentativo di testa. Esce che non sembra molto convinto,6.
Dal 12’st LJAJIC – Due minuti bastano per entrare bene in area e guadagnarsi un rigore capitale. Altri dieci e conclude di prima intenzione su invito di Cuadrado trovando però la respinta di un difensore. Vicino al tre a zero con un altro tiro dal limite. La fasciatura alla coscia fa pensare che non potesse comunque partire titolare, ma di certo il suo ingresso è provvidenziale, 7.

BORJA VALERO – Chiamato al taglia e cuci a metà strada tra la mente Pizarro e il braccio El Hamdauoi. Come sempre non si risparmia, svaria anche sulla destra, ma incappando come gli altri nei problemi di manovra. Al contrario nella ripresa si ritrova, e con lui tutta la Fiorentina. Redivivo, 6,5.

EL HAMDAOUI – Alla terza da titolare si ritrova anche una versione completamente rinnovata del reparto offensivo, con Aquilani e Borja Valero chiamati a rifornirlo. In realtà di palloni ne vede pochi e allora si allontana troppo dall’area di rigore. Esce dopo un’ora di gioco per la verità abbastanza opaca, 5,5.
Dal 12’st LARRONDO – Si piazza in avanti a tenere palla e rimediare punizioni. E sul primo pallone fa spalancare la bocca a tutti. Botta terrificante sotto la traversa e raddoppio. Rimedia pure l’ammonizione in una serata da cecchino, 7.

MONTELLA – Manda tutti in paranoia, e finisce che nel prepartita serve il pallottoliere per capire con quale modulo intende sopperire alle tante assenze. Perché all’ultimo, alla truppa degli acciaccati, si aggrega anche Ljajic, con conseguente inserimento di Sissoko dall’inizio in un inedito 3-4-2-1. Il maliano dà man forte a Pizarro con Cuadrado e Pasqual esterni, mentre Borja e Aquilani accorciano a favore di El Hamdaoui. Il problema è che nella prima mezz’ora l’Atalanta arriva alla conclusione tre volte mentre i viola viaggiano a rilento. Poi qualcosa cambia, migliora, e Aquilani trova lo specchio della porta due volte nel giro di cinque minuti.  Nella ripresa i cambi, con Larrondo per El Hamdaoui e Ljajic per Aquilani e il ritorno al 4-3-3 originario. Qualche minuto e proprio Ljajic propizia il rigore del vantaggio. Da quel momento la Fiorentina sale in cattedra e si scrolla di tutte le indecisioni, trovando il raddoppio con uno splendido gol di Larrondo. Una chiave di volta che vale tantissimo, come i tre punti di stasera arrivati dopo un primo tempo che non faceva sperare molto. Bravo, perciò, a cambiare in corsa facendo i conti anche con un Ljajic non al 100%, 7.