C’ERAVAMO TANTO ODIATI: GASP-FIRENZE, CRONISTORIA DI UN RAPPORTO BURRASCOSO
“Amami oppure odiami, entrambe le cose sono a mio favore. Se mi ami, io sarò sempre nel tuo cuore. Se mi odi, io sarò sempre nella tua mente- scriveva William Shakespeare. Un pensiero invecchiato quasi cinque secoli ma più che mai attuale per descrivere la contorta relazione tra Gian Piero Gasperini e la città di Firenze. Ieri, nel burrascoso ed opaco post-partita di Fiorentina-Atalanta, l’ennesimo atto di uno spettacolo teatrale che, a volte al limite del grottesco, racconta una storia d’odio (sportivo) atavico.
Al di là del passato da calciatore in bianconero del tecnico di Grugliasco, la rivalità tra il Gasp ed i viola si nutre prettamente di episodi avvenuti durante la sua carriera da allenatore. La genesi del tutto coincide col 15 febbraio 2009 quando, il giorno dopo San Valentino, scocca la scintilla. Il suo Genoa e la Fiorentina di Cesare Prandelli lottano per un posto nell’Europa che conta ed al Marassi succede un ribaltone impensabile: i rossoblù guidati da Diego Milito vanno in vantaggio per 3-0 ma si fanno rimontare da una leggendaria tripletta di Adrian Mutu, col 3-3 siglato al 94’. Partita a dir poco nervosa, con Rizzoli che sventola sei volte il cartellino giallo, due per Biava espulso. Il post-partita è incandescente, con un centinaio di tifosi di casa che aspetta Rizzoli all’uscita dallo stadio, mentre Gasperini, scottato dalla sua prima “rosicata” contro i viola, opta per il silenzio stampa.
Avanti-veloce, settembre 2018: Gasperini è al timone di un’Atalanta che sta riscrivendo le gerarchie del calcio italiano, dall’altra parte, sulla panchina viola, c’è Stefano Pioli. Si gioca al Franchi e la Fiorentina si impone per 2-0 grazie alle reti di Jordan Veretout e Cristiano Biraghi. Proprio la rete dell’1-0, un rigore trasformato dal francese dopo un presunto fallo di Toloi su Federico Chiesa, è il casus belli dello scontro tra le due panchine: al termine della gara Gasperini esplode in conferenza stampa attaccando l’allora esterno viola: “Chiesa è bravo ma è un simulatore e deve pagare” le parole del tecnico degli orobici, che nel concitato finale rifiuta anche la stretta di mano del collega Pioli.
Nell’ultimo triennio, con l’aumentare del valore delle sfide tra Fiorentina e Atalanta, gli animi tornano a scaldarsi con cadenza regolare e puntualmente, dopo ogni incrocio, Gasperini fa parlare di sé. Lo fa nel febbraio 2020, quando a poche settimane da un altro Fiorentina-Atalanta (Coppa Italia) in cui il tecnico ospite era stato costantemente bersagliato dagli insulti di una parte del parterre di tribuna, alla sua successiva visita al Franchi alcuni tifosi viola consegnano al Gasp una maglia che ironicamente vuole distendere gli animi: “Gasperini uno di noi” si legge sulla t-shirt viola che lo stesso allenatore mostra nel post-partita.
Poi arriva Vincenzo Italiano e nonostante le parole al miele che si scambiano i due colleghi prima dei loro incroci, la contesa sportiva continua a soffiare su un fuoco mai davvero spento. Ed allora arriva il turbolento Atalanta-Fiorentina del settembre 2021, quando i viola passano al Gewiss Stadium grazie a due gol su rigore di Dusan Vlahovic ed il Gasp viene immortalato col viso accigliato mentre guarda il replay di uno dei due falli da rigore sul telefono di un collaboratore, per uno scatto che diventa subito instant-meme. Ancora, nel febbraio 2022 la Fiorentina si impone sull’Atalanta grazie ad un gol di Krzysztof Piatek, l’Atalanta si vede annullare dal Var la rete del pari di Ruslan Malinovskyi, Gasperini viene espulso per proteste ed accompagnato negli spogliatoi dall’ “olé” del Franchi.
Arriviamo allo scontro di ieri: come nel 2018, è ancora una volta un presunto fallo di Toloi ad accendere Gasperini, che nel post-gara ingaggia una furente litigata con alcuni dirigenti viola, Daniele Pradé su tutti. Difficile far chiarezza sui modi e soprattutto i tempi dell’alterco; molto più facile è prevedere che quello di ieri non sarà l’ultimo atto della saga Gasperini-Fiorentina. L’augurio è che le prossime sfide siano meno intossicate da insulti e violenze di ogni tipo ma, se vogliamo, l'ossessione di Firenze per Gasperini (sentimento probabilmente corrisposto) ha anche qualche effetto positivo: su questa contrapposizione si è costruita una nuova rivalità forte con l’Atalanta; uno scontro che se rimane nei limiti della “legalità” mette più pepe sulle sfide tra i due club, anche ieri protagonisti di un match frizzante e ad alta intensità. E poi, come i grandi villain, Gasperini ha il potere di compattare all’unisono tutto l’ambiente fiorentino. Perché, alla fine, a Gotham serve tanto Batman quanto Joker.