BABACAR, Media-gol record non basta
Per ora è il giocatore con la media gol tra le più importanti della serie A, capace di segnare ogni 89,75 minuti, ma queste cifre non bastano a fare di Babacar il giocatore più importante della Fiorentina. Questa doveva infatti essere la stagione della consacrazione in viola, dopo il rinnovo di luglio che lo ha strappato a club importanti. Si dice lo volesse anche il Real e trattenerlo significava dare un segnale di forza e di continuità con il settore giovanile da parte dei viola. Lo stipendio di un milione e mezzo fino al 2019 ha segnato per il confine tra il giovane con margini di crescita (con il quale usare bastone e carota, al quale perdonare scorribande di notte in macchina senza avere mai preso la patente, un gol sbagliato o la pigrizia che sembra accompagnarlo anche in campo) e il giocatore che non si può invece aspettare più. A luglio con quel contratto pesante è come se Babacar fosse insomma diventato improvvisamente "maggiorenne" con tutte le responsabilità del caso. Ma l'esplosione invece che Baba l'ha avuto la punta meno attesa, Kalinic, che, con la sua capacità di fare reparto e aiutare la squadra, oltre a segnare già dieci gol, rischia di lasciare ancora in una sorta di limbo il senegalese made in Fiorentina. Babacar, dicevamo, ha comunque un record, la migliore media fra presenza in campo e gol segnati (più un prezioso assist a Kalinic nella partita con l'Empoli): nelle 17 partite di campionato, infatti, ne ha giocate solo 8, di cui 5 da titolare mentre negli altri tre casi è subentrato nel finale ai suoi compagni, mentre le altre nove le ha viste dalla panchina. Nei 359 minuti giocati però è riuscito a segnare 4 gol, di cui uno su rigore guadagnato da Mati contro il Frosinone (la media si abbassa un po' considerando Europa League e Coppa Italia: 6 gol in 752 minuti complessivi). Solo con il Carpi ha giocato 90 minuti, partita tra l'altro in cui ha segnato un gol decisivo (dopo quello al Genoa sempre da tre punti, mentre con la Roma ha realizzato il gol bandiera del 2-1 e con il Frosinone quello del 3-0 a risultato dunque acquisito) e che mostra tutta la sua potenza e caparbietà nel proteggere la palla e tirare in porta (era anche caduto).
Insomma palla al piede Babacar è esplosivo, un pericolo costante e le sue doti in area sono chiare e dimostrate anche da questi numeri, ma non ha le caratteristiche dell'attaccante moderno che vuole Sousa, uno che corra, che attacchi la profondità e che aiuti la squadra, dinamico e non che stia lì quasi piantato in area ad aspettare il pallone buono. Per questo il tecnico lo dosa con il contagocce e lo fa lavorare, quando c'è stato tempo, sui movimenti. Perché l'impressione è che Babacar, nonostante tutti gli allenatori viola lo abbiano spronato, sia rimasto sempre limitato alle sue capacità naturali (potenza e fiuto del gol) senza sfruttare le altre che, con un po' di applicazione, lo farebbero crescere. Pigrizia, indolenza o le big che lo corteggiano lo hanno semplicemente sopravvalutato? Solo Babacar può dimostrarlo e "sfruttando la concorrenza può diventare un campione". Le parole sono di Vincenzo Montella, riferite all'arrivo di Gilardino nel gennaio scorso che poteva togliere spazio al più giovane collega (che poi però si infortunò) ma mai come ora sono vere: se Babacar riuscirà a togliere il posto a Kalinic (e non per un calo del croato) o a ritagliarsi comunque sempre più spazio facendosi trovare sempre pronto quando viene inserito significherà che la concorrenza stavolta gli ha fatto davvero bene. Scappare in un'altra squadra già a gennaio per cercare più spazio d'altronde non lo aiuterebbe a crescere ma non è certo intenzione sua (nonostante non abbia esultato all'ultimo gol) o della società prendere in considerazione questa ipotesi. Consacrazione cercasi insomma, ma a Firenze.