ANOTHER HOLE IN THE WALL

07.03.2010 00:00 di  Marco Conterio   vedi letture
ANOTHER HOLE IN THE WALL
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

You Can't Always Get What You Want, cantavano i Rolling Stones. Non puoi avere sempre quello che vuoi, Fiorentina. Tre fronti, detto a posteriori, erano e sono tuttora una sfida improba anche per un cuore duro a perire ed a mollare come quello gigliato. Però i numeri non mentono: quelli restano, immutabili ed incontrovertibili. Contestabili, forse sì, perché mancano per cause alte e sempiterne, ma dulcis in fundo quelli sono. Ed i punti della Fiorentina versione sole pallido di marzo recitano di una squadra che vede con il binocolo anche l'Europa League. Roba da non credere, ad inizio anno, ma lo sforzo è stato così forte che una competizione, più d'altre, ne ha risentito. Ahinoi, è stato il campionato.



La Sfida è finita, ma c'è poco da andare in pace. "Incazzati" è il termine prosaico utilizzato da Montolivo per riassumere in un solo termine umori e timori del popolo viola. Che non ha visto la Fiorentina che voleva, che desiderava, che si auspicava d'ammirare dopo tot sconfitte a casa e fuori, in un campionato quasi da buttare. Discreta nella prima frazione di gara, allo slow motion nella seconda. Fuori Vargas e dentro Bolatti, detto in soldoni, è un errore di Prandelli. Perché la Fiorentina spinge come una forsennata, sempre e comunque laddove la gamba consente la falcata, leggi esterni terra segnata del peruviano e di Marchionni. Tre mediani, poi, hanno trasformato una viola dinamica in una squadra chiusa nel pertugio della propria metà campo, timida e fiduciosa di sfruttare lanci lunghi alla viva il parroco, con il peggior Jovetic della stagione, con Gilardino ingabbiato se non ingoiato dalla stretta morsa dei marcantoni bianconeri.

Firenze c'ha provato a spingerla, questa Fiorentina, ma i fermi con i quali si era piantata al di qua della sua metà campo impedivano qualsivoglia tipo di scossone o cambio di ritmo. Poche idee, poco brio, poco ritmo. Ed un campionato, numeri alla mano, che ha chiuso una volta per tutte la porta 4° posto, che socchiude almeno quella relativa all'Europa League, deo gratias raggiungibile anche dall'entrata di servizio di nome Coppa Italia. Che poi tanto secondaria non è, essendo uno dei tre fronti paritetici sui quali la Fiorentina ha deciso di concorrere in quest'ostica annata. Uno, ormai, è andato. Per la Coppa Italia, c'è tempo. E' l'ora del Bayern, tra tre giorni, oggi compreso. E lì Firenze non ha proprio voglia di mettersi a fischiettare I Can't Get No Satisfaction.