A CACCIA DI GOL E CERTEZZE
Come ogni sessione di mercato in casa Fiorentina si parla sempre della questione relativa agli attaccanti. Accadde al primo anno di Commisso a Firenze, quando arrivò alla corte di Montella un deludente Kevin Prince Boateng, mentre a gennaio della stessa stagione Patrick Cutrone il quale, pur iniziando nel modo giusto la sua avventura in Viola con un gol all’Atalanta in Coppa Italia, non riuscì a guadagnarsi il riscatto dal Wolverhampton. Poi arrivò Kouame e infine, per arrivare alle questioni più recenti, Cabral e Jovic, chiamati a prendere l’eredità lasciata da Dusan Vlahovic.
Ad un anno e mezzo dalla cessione del classe 2000, la Fiorentina deve fare i conti con i numeri che, se considerano sia Jovic e Cabral come un unico giocatore come ha fatto anche Commisso, sono confortanti. I due insieme hanno messo a segno 30 gol in stagione tra tutte le competizioni. Un bottino che il singolo Vlahovic non ha raggiunto. Ma i due attaccanti presi singolarmente lasciano qualche dubbio nella testa di Vincenzo Italiano. Il serbo ha timbrato 13 volte, il brasiliano 17, ma entrambi in 50 partite. Una media che per tutti e due si aggira attorno ad un gol ogni quasi 4 partite.
Per questo Italiano, come confermato anche dalle voci di mercato, non solo ha richiesto un esterno che possa assicurare gol e assist (i nomi sono quelli già citati come Orsolini, Berardi e per ultimo Lukebakio), ma nelle ultime ore si è parlato anche di contatti per Mateo Retegui. Inoltre è bene ricordare che già a gennaio la Fiorentina aveva cercato un attaccante e si era informata con l’Atalanta per Duvan Zapata. Ad oggi non ci risultano aggiornamenti importanti su questo fronte, soprattutto perché la Dea deve far fronte alle offerte per Hojlund, ma senz’altro dimostrano come l’allenatore Viola voglia qualche garanzia in più in termini di gol.