PIOLI, MI È STATA PROMESSA UNA SQUADRA COMPETITIVA, VECINO FORTISSIMO. SU KALINIC...
Prima conferenza direttamente dal ritiro di Moena per il tecnico viola Stefano Pioli: l'allenatore della Fiorentina, al termine della seduta di allenamento mattutina, ha preso la parola davanti alla stampa presente in ritiro. Queste le sue parole:
Sulle partenze dei giocatori importanti e la linea da seguire: "La filosofia del mercato della Fiorentina è chiara, si è chiuso un ciclo e se ne deve aprire un altro: chi arriverà dovrà fare in modo che la squadra sia competitiva, a me è stata promessa una squadra competitiva. Io vorrei avere a disposizone il prima possibile un organico completo ma il mercato ha le sue dinamiche e la fretta è cattiva consigliera. Dovranno arrivare giocatori orgogliosi di vestire una maglia come la nostra e di un progetto che ci dovrà vedere compeititvi fin da subito".
Sullo scenario che si era prefissato: "Mi era stato fatto capire che avremmo dovuto iniziare un nuovo percorso, ho bisogno di avere giocatori motivati e soddisfatti del nostro ambiente e che siano orgogliosi di vestire questa maglia. Alcune situazioni sono state affrontate ed altre dovremo affrontarle".
Su come si comporterà con i vari giocatori attesi in ritiro: "Nessun giocatore mi ha detto che voleva andarsene quando ci ho parlato. Ho bisogno di vedere i miei giocatori negli occhi e di confrontarmi con loro per capire quello che è il loro obiettivo. Tanti giocatori mi hanno confermato che vogliono restare per cui abbiamo un'ottima base di partenza".
Sul peso di essere colui che è chiamato a riportare entusiasmo: "Io sarò il garante della professionalità del gruppo che io allenerò, mi dispiace che ci sia del malcontento in città ma noi dobbiamo pensare a fare il meglio per provare a riportare l'entusiasmo. Il nostro obiettivo è quello di lavorare e basta".
Sui giovani: "Sono molto contento di allenare questi ragazzi, molti di loro stanno mettendo in luce molte qualità e nelle mie decisioni prenderò in considerazione anche loro".
Sul suo colloquio con Vecino: "E' stato solo un caso che mi abbiate visto, io parlo sempre con tutti i miei giocatori: prima parlo con tutti e meglio è, soprattutto perché riesco ad entrare nella loro testa. Vecino è un giocatore fortissimo, ha tempi di inserimento e geometrie: ai tempi della Lazio lo avevo chiesto. Il mercato non lo faccio io, io alleno solo i giocatori che la società mi metterà a disposizione".
Su Kalinic: "Lo aspetto, mi piacerebbe allenarlo ma lo aspetto per capire quelle che sono le sue motivazioni e le sue intenzioni".
Sul capitano: "Ho le idee chiare ma ancora non ho visto tutti i giocatori".
Su Vitor Hugo e Gaspar: "Questi primi giorni non mi possono far capire tutto quello che è il loro potenziale, posso solo dire che hanno le caratteristiche giuste per il mio modo di fare calcio. Gaspar è un giocatore molto veloce ed intelligente, che sa prevedere le azioni di gioco. Anche Hugo fa al caso nostro e si farà ben volere perché lo vedo a livello caratteriale molto addentro al lavoro".
Sul modulo di gioco: "Non avrò un'idea unica e fissa, sono abituato a lavorare sulle caratteristiche dei giocatori, sono convito che potranno emergere tutte le qualità dei nostri giocatori".
Sugli esterni: "Sono importanti per gli sviluppi di ogni sistema di gioco, meno punti di riferimento daremo agli avversari e più saremo imprevedibili. Siamo alla ricerca di giocatori che possano alternarsi".
Su Saponara: "Ha avuto un piccolo problema, il recupero sta andando bene ma dovremo aspettarlo un po' prima di averlo a disposizione. Il suo ruolo sarà importantissimo, deve inserirsi in zona gol, ha potenzialità importanti per fare bene".
Su Bernardeschi e se è rimasto male per il no al rinnovo: "Non è questione di dispiacere, con Federico ho parlato il giorno dopo la mia presentazione e gli ho spiegato quelle che fossero le mie idee: ogni allenatore vuole allenare giocatore forti e mi piacerebbe lavorare con lui così come Kalinic ma nel calcio moderno le motivazioni faranno la differenza".
Sulla preparazione messa in atto: "Dovremo avere un'idea più completa al più presto, lavoreremo per partire bene e per mettere in campo dei concetti nei quali ci potremo riconoscere nell'arco di tutto l'anno. Senza Coppe europee lavoreremo su ogni dettaglio".
Sul comunicato della cessione della società: "Non mi sono preoccupato perché la società mi ha cercato con insistenza ed io ho sposato con piacere questa avventura: l'ho voluta perché Firenze ha significato tanto da calciatore e spero che possa valere anche adesso che sono allenatore. L'ambiente ha vissuto un'annata difficile ma bisogna sfruttare tutte le componenti per creare un clima migliore".
Ancora sulla sua missione: "Quando ho accettato questa missione sapevo a cosa potevo andare in contro, sapevo che non sarebbero state tutta rose e fiori. Ci sono stati addii eccellenti e capisco quello che è il sentimento della città ma nel calcio finisce una cosa e ne inizia un'altra: quello che conta è che resta la Fiorentina. Questa per me è una sfida bella, molto affascinante".