VIERI, Non penso a sposarmi. Il futuro? A New York
Voglia di rivincita con la Fiorentina, voglia di dimostrare a tutti che non è finito. E' questo lo spirito che anima Bobo Vieri, ritornato alle origini visto che la famiglia è di Prato e che lui cominciò a giocare nel Santa Lucia, «lanciato» dall'amato nonno Enzo. In Spagna lo chiamavano «El muto» e di tante parole non è mai stato, ma domani su Sportweek,
in edicola con La Gazzetta dello Sport, troverete Bobo frizzante e soprattutto parlante.
MOTIVAZIONI Dalle motivazioni che l'hanno portato a Firenze alla delusione per non aver partecipato al Mondiale, dalla fidanzata Melissa Satta al futuro, l'attaccante viola si confessa e quando decide di sbottonarsi lo fa sempre con simpatia. Ha belle parole per la fidanzata velina, ma alla domanda sul matrimonio scuote la testa e grugnisce con un «ma va, ma va...». Se non pensa a sposarsi, Bobo, che ha chiesto la maglia numero 32 e la società gliel'ha accordata, ha le idee chiare sul futuro: «Quando smetterò di giocare — racconta — voglio girare il mondo. Farò base a New York per promuovere le mie aziende, le mie linee d'abbigliamento».
INTERNATIONAL Progetti intriganti. D'altra parte, Bobo, è sempre stato molto international. Cresciuto a Sydney, cominciò a giocare nel club Marconi da terzino sinistro, ma in Australia non è che spiegassero tanta tecnica di base.
Lui voleva imparare e a 14 anni e mezzo prese un aereo per venire a giocare in Italia grazie all'interessamento di nonno Enzo da Prato. La prima volta andò buca. Il piccolo Bobo piangeva e soffriva di nostalgia. Ma una volta rientrato in Australia capì che quella era davvero la sua strada: voleva diventare un campione, sapeva che il suo posto era in Italia. Il nonno fece una colletta e trovò un biglietto di sola andata: la sua storia cominciò così. E ora, dopo aver girovagato per dodici squadre, passando per Spagna e Francia, la Toscana sembra un segno del destino. D'altra parte, grullo
o mezzogrullo in base alle situazioni, non è il suo intercalare preferito?
GOL Bobo, che nelle ultime partite con l'Atalanta aveva realizzato due bellissimi gol, si impegnerà al massimo per non deludere i tifosi.L'ultimo tecnico che lo ha allenato, Stefano Colantuono, aveva detto: «Su di lui solo leggende: è un professionista straordinario ». A Firenze, all'inizio, lo avevano accolto con freddezza, ma i test che hanno registrato il buono stato di forma hanno rallegrato l'ambiente. Lui continua a lavorare duro, è uno che quando si pone davvero un obiettivo non molla. Una scommessa per la Fiorentina, ma anche con se stesso.