UNDER 21, Ferrara sorpreso e felice dell'incarico
Porterà il suo entusiasmo (“quello che ha accompagnato tutta la mia carriera”), la grinta e la classe del campione che, tra Napoli e Juventus, ha vinto decine e decine di trofei, ma soprattutto quelle doti umane che Ciro Ferrara, il nuovo tecnico dell’Under 21 presentato ufficialmente oggi nel corso di una conferenza stampa, ritiene siano alla base della scelta della Federazione. “Dire che sono contento è poco – dichiara l’allenatore azzurro – sono soddisfatto, ma anche sorpreso perché per la sostituzione di Casiraghi erano stati fatti molti nomi tranne il mio. Ringrazio il presidente Abete, Albertini e Sacchi per avermi ritenuto adatto a questo ruolo, sono stato scelto per le mie qualità tecniche ed umane. E sono pronto per questa nuova avventura”.
In via Allegri, Ferrara è di casa. Oltre ad aver indossato per 43 volte la maglia azzurra, è stato collaboratore di Lippi nell’Italia che ha vinto la Coppa del Mondo e all’inizio della seconda gestione da parte del ct campione del mondo, prima di passare sulla panchina della Juventus. Ma rifiuta l’etichetta di “lippiano”: “Non sono né un lippiano, né un sacchiano. Anche se ovviamente ho parlato con Lippi, l’ho chiamato io perché è una persona con la quale ho condiviso momenti bellissimi e a cui va tutta la mia gratitudine. Non mi ha dato nessun tipo di consiglio, ma era molto felice per la scelta della Figc”.
Ferrara, che avrà in Angelo Peruzzi il suo vice, ha firmato un contratto fino al 2013: “Questa avventura – sottolinea – non è un passo indietro, nè un modo per ripartire dopo la parentesi alla Juve. E' un'occasione di crescita ulteriore. E’ un ruolo delicato in un momento delicato del calcio italiano. Ho visto l’Under 21 giocare e sono convinto che ci sia materiale su cui lavorare, anche se questi giovani trovano poco spazio nei rispettivi club. Importante è la collaborazione con le società: faremo un a serie di incontri periodici, per confrontarci e cercare una linea di rapporto che porti ad un obiettivo comune e che miri alla valorizzazione dei giovani”.
Le difficoltà le ha messe in conto: “Non mancheranno – spiega – ma abbiamo anche la possibilità di pianificare e di lavorare sulla crescita di questi ragazzi, puntando sul confronto con altre realtà. Voglio che i ragazzi sentano il valore della maglia che indossano; lavorerò prima sulla mentalità, il modulo viene dopo. Gli oriundi? Sono ben accetti, ma non penso di costruire una nazionale composta a maggioranza da oriundi».
Inevitabile il riferimento a Balotelli: “Mario ha altri obiettivi e deve proseguire la sua carriera con la nazionale maggiore: ha classe ed esperienza».
Quella di Ferrara è una “scelta condivisa”. Così l’ha definita il presidente della Figc Abete che, dopo aver dato il “benvenuto e il bentornato” al nuovo tecnico e al suo vice 2, ha sottolineato: “Ho letto sui giornali tante cose, ognuno si è sbizzarrito, ma la sostanza è che si tratta di una scelta condivisa da me, da Sacchi e da Albertini. L'obiettivo che ci poniamo è il raggiungimento della fase finale dell'Europeo del 2013. Teniamo in modo particolare all'Under 21, che è sempre stata un punto di riferimento del calcio italiano. La Figc è impegnata a rinnovare quei risultati sportivi che per tantissimi anni ci hanno visto al primo posto fra le nazionali europee”.
Alla conferenza stampa, oltre al presidente Abete, al vice presidente Albertini, al direttore generale Valentini, a Ferrara e a Peruzzi, era presente anche il coordinatore delle squadre nazionali giovanili Sacchi. “Ferrara – ha dichiarato Sacchi – è stato il primo obiettivo da subito. Tutto nasce dalla persona e Ferrara è l'uomo giusto, sono certo che sarà un grande allenatore. Ha mostrato da subito grande entusiasmo, ha accettato la nostra offerta senza nemmeno pensarci sopra”.