UNA FIORENTINA A DUE FACCE QUELLA DI BERGAMO. ORA L'IMPERATIVO E' ANDARE AVANTI.
Il bicchiere si può vedere mezzo pieno e mezzo vuoto. Come in tutte le cose, ma in particolar modo a riguardo della gara di campionato di ieri tra Fiorentina ed Atalanta. Un primo tempo fatto di calcio spumeggiante, "da Champions", condito dalla velocità di Reginaldo, dalle geometrie di Liverani, dalla caparbietà di Pazzini e rifinito dai lampi di genio di Montolivo.
Poi, forse, un fischio di troppo ha confuso i giocatori della Fiorentina, convinti di trovarsi alla fine della gara dopo soli 45'. Black out. La Fiorentina si è spenta, ha perso la vervè e la tenacia della prima frazione di gara, a favore di un'Atalanta che ha riacquistato brio e voglia di recuperare, soprattutto grazie ad un nuovo assetto tattico, più spregiudicato, ed al fondamentale apporto dell'uomo tra le linee. Cristiano Doni.
Mezzo vuoto o mezzo pieno dunque? Per come si erano messe le cose, si può tranquillamente dire che il risultato alla fine non scontenti nessuno, gigliati ed orobici, anche se lascia la Fiorentina con quel che di amaro in bocca, come confermato nel post-gara da Montolivo.
Dall'altra parte, i due punti persi a Bergamo sono forse il "niet" definitivo ai sogni di Champions della Fiorentina, qualora ci fosse bisogno di un'ulteriore conferma. Va troppo forte la Lazio, che ha superato la Viola anche nella classifica "effettiva". Rallenta ma tiene botta il Palermo, fermato ieri sul pari da un Torino in netta crescita, ma dieci punti dai rosanero sono tanti.
Se poi la corsa dovesse essere su un solo obiettivo, il famoso "cane e la lepre", allora potrebbe essere più facile. Ma in questo campionato così strano, così inusuale, ci sono molte squadre in lizza per la Champions. Fa strano dirlo, ma c'è l'Empoli dei miracoli, la realtà più vera e bella di questa stagione, a soli tre punti dal Palermo di Guidolin. C'è il Milan che, forse con la testa all'Europa, sta cercando di arrivare tra le prime quattro con le unghie e con i denti.
E poi c'è la Fiorentina. "-19" ha voluto specificare Prandelli nella conferenza stampa di sabato quando si parlava di penalizzazioni regalate e di punti non restituiti. Una Fiorentina comunque in Europa, non in quella di Serie A, dei riflettori e dei grandi sponsor, ma neppure in quella di Serie B.
La Uefa è la vera Champions della squadra gigliata, il traguardo che ad inizio anno pareva tabù, tanto forti erano pressione psicologica per i giocatori e per l'ambiente.
Ancora il traguardo Uefa non è raggiunto. C'è una Sampdoria di uno strepitoso Quagliarella che morde alle spalle. Ci sono due partite, casalinghe, contro Ascoli e Siena, da vincere a tutti i costi. Allora si che il bicchiere sarà davvero tutto pieno.