TERZO TEMPO, Anche il Treviso seguirà l'esempio dei Viola
Il terzo tempo, promosso durante Fiorentina-Inter dieci giorni fa ma dribblato con facilità da tutte le squadre durante l’ultima giornata di campionato, potrebbe diventare realtà a Treviso prima che si trasformi in "obbligo". Una città che ha già fatto propria l’idea di fratellanza grazie alle radici storiche fornite dala tradizione rugbystica locale, con la "club house" di Monigo da sempre teatro di grandi bevute di birra da parte degli atleti e dei tifosi delle squadre rivali. Sabato prossimo anche il Treviso scenderà in campo a favore del fair play: la società biancoceleste sta già compiendo tutti i passi necessari, soprattutto in accordo con le forze dell’ordine, per installare un capannone-gazebo all’interno del parcheggio autorità, nell’ex Foro Boario, per promuovere il terzo tempo anche nel calcio. I tesserati di Treviso e Bari, dopo essersi sudati punti vitali sull’erba del "Tenni", si ritroveranno sotto il tendone per scambiare chiacchiere e sorrisi con un bicchiere di prosecco in mano. Non solo giocatori: al terzo tempo saranno invitati anche dirigenti, massaggiatori, tecnici e, soprattutto, tifosi.
Porchetta e salame anche per i coraggiosi che arriveranno da Bari, che potranno brindare con i «nemici» biancocelesti dopo aver addentato una fetta di panettone. L’idea, promossa dal vicepresidente Francesca Grigolin, è stata accolta con soddisfazione da parte di tutti. La Digos trevigiana sta compiendo gli ultimi sondaggi per capire, comunque, come tenere la situazione sotto controllo, considerato che si tratta di una "prima" atipica per Treviso. Ma dopo le ultime autorizzazioni di rito, il terzo tempo diventerà realtà anche per i calciofili biancocelesti.