SERIE A, Le trattative più importanti
Domani comincerà la missione brasiliana di Leonardo, plenipotenziario rossonero per il mercato sudamericano. Obiettivo: convincere l’International di Porto Alegre a cedere (da gennaio) Pato, ormai prossimo a compiere 18 anni e a siglare il primo, semifaraonico contratto della sua carriera. Negli auspici del Milan Pato costituirebbe il colpo ad effetto per (possibilmente) orientare a proprio favore anche la Champions 2008: il brasiliano verrebbe iscritto nelle liste dell’Uefa entro il 31 gennaio, in vetrina già per gli ottavi di finale di febbraio.
La pressione, ad un mese dalla fine del mercato italiano, è interamente sulle spalle del Milan. L’Inter ha chiuso la sua campagna, materializzando gli obiettivi che, in primavera, si era prefissa: un centrale completo (Chivu) capace, col calcio lungo di cui dispone, di saltare il centrocampo, innescando la velocità di Ibrahimovic e Suazo (l’altro nuovo ingaggio). Una variante tattica importante, che consentirà all’Inter, in taluni frangenti, di andare in porta con due-tre tocchi, imprevedibile e sfuggente, soprattutto lontano dal Meazza.
La Juve lavora per perfezionare il proprio organico: inseguendo un altro difensore centrale oppure un esterno offensivo di classe. Intanto ferve il mercato in uscita, non tanto per monetizzare quanto per consentire a Ranieri di iniziare il suo primo anno di Juve senza giocatori (Chiellini, Blasi) che non credano ciecamente nel nuovo progetto. La Juve, almeno al novanta per cento, è fatta: il suo futuro passerà inevitabilmente per i piedi di Almiron e Tiago, i due nuovi centrali di centrocampo, gli interpreti che, toccheranno il maggior numero di palloni, spezzando le trame avversarie, facendo ripartire l’azione. Dalla loro crescita, maturità e acume tattico la Juve di Ranieri trarrà grandi o parziali auspici per la nuova stagione.
Ecco perché la pressione, attualmente, è tutta sul Milan, più completo e più ricco di certezze della Juve, forse leggermente in ribasso rispetto all’opulenza dei dirimpettai nerazzurri.
Il Milan, fino ad oggi, ha constatato, valutato, soltanto indicato alcuni possibili obiettivi. Non vuole correre il rischio, magari solo in ossequio alla fretta, di sbagliare acquisto, come accadde dodici mesi fa, quando un normale giocatore come Oliveira venne stravalutato e strapagato, puntualmente fallendo la stagione. Pato per gennaio, un altro grande giocatore entro pochi giorni: Baptista, che assicurerebbe potenza offensiva, varietà di colpi, gomiti sporgenti e potere fisico. Oppure Riquelme, l’argentino di cui sembra che Berlusconi si sia calcisticamente invaghito dopo averlo ammirato nell’ultima Coppa America. Giocatori diversi, uno brasiliano, l’altro argentino, uno da servire negli spazi oppure nelle aree affollate, sfruttando magari le percussioni laterali di Oddo e Jankulowski. L’altro da schierare magari al posto di Pirlo, dando finalmente un cambio valido al regista bresciano, oppure dietro le punte, come vertice del rombo di centrocampo, pronto a dialogare con Kakà o Ronaldo. Riquelme gioca a testa alta, virtù degli eletti. Con lui e con Pato, da gennaio, nascerebbe un Milan super-tecnico, con giocatori offensivi, capaci di saltare l’uomo, tutti dotati di colpi, intuizioni, qualità per demolire le difese avversarie. E’ il momento delle scelte in casa rossonera: Pato, in inverno, sarebbe il crack ideale per affrontare al meglio la Champions League.
Baptista o Riquelme servirebbero per inficiare le certezze dell’Inter e l’entusiasmo della Juve.