PRANDELLI, Pronti ad una grande partita

26.10.2008 09:10 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: il giornale della toscana
PRANDELLI, Pronti ad una grande partita
FirenzeViola.it

I viola si accingono a vivere un’altra notte adrenalica, non sarà europea, ma ugualmente importante: stadio Barbera, Palermo, sfida autentica, anche perché da queste parti la Fiorentina non è amata, per tanti motivi. "Ma io a queste cose - ha detto Prandelli ieri - non dò importanza: a me interessa solo la continuità delle prestazioni. Ho visto la squadra allenarsi. È pronta a questa grande partita. Voglio una Fiorentina che osi". A casa sono restati Da Costa, Semioli, Jorgensen, Papa Waigo e Gobbi: in Sicilia sono andati ventuno giocatori, compreso Avramov. Formazione? Felipe in panchina perché acciaccato (problema muscolare), poi, forse, il 4-3-3 classico. Ma Prandelli potrebbe anche stupire tutti presentando un “rombo“ con Kuzmanovic a pressione su Liverani, in tal caso uscirebbe Santana.

 

Con che spirito andate a Palermo?
"Ho visto segnali importanti in allenamento, credo che faremo una buona partita. Dovremo buttare giù i nostri limiti".

 

Mutu e Santana hanno fatto dichiarazioni importanti in queste ore: le condivide?
"Sono state sincere e mi sono piaciute. Ha ragione Adrian: la sua stagione è partita da Monaco dove ha fatto una grande prestazione, ci metterei la firma perché la ripetesse a Palermo. Va lo lo stesso per Santana, in questi anni ha fatto benissimo, tatticamente copre le due fasi, dà equlibrio se discutiamo lui smettiamo di parlare di calcio".

 

Smaltite le scorie del dopo Bayern...? "Del tutto no, ma bisogna tirare avanti. Non è il caso di riaprire polemiche. Solo una cosa: in tre anni abbiamo preso critiche e le abbiamo sempre accettate, solo i tifosi ci hanno sempre coccolati. Ma le critiche fatte con la pancia non vanno bene e fanno riflettere..."

 

Vargas come sta? "Ci ho parlato, mercoledì era a terra, ma da giovedì stava già meglio, l’avevamo “tirato dentro“. A Palermo giocherà, punto e basta. Dimostrerà che ha un grande carattere".

 

Ritroverà Liverani... "Mi viene da ridere: ora qualcuno lo rimpiange, ma io ricordo bene quanto veniva criticato a Firenze... Lo stimo perché ha personalità, è generoso, dunque si fa voler bene, e vede gioco. È bravo anche a liberarsi quando qualcuno lo pressa".

 

Felipe Melo a Monaco di Baviera ha giocato più avanzato e pure bene. È un caso? "No. La verità è che comincia a liberare la sua personalità e le proprie caratteristiche, a conoscere la squadra. Serviva tempo. Non lo abbiamo preso per giocare davanti alla difesa, vedrete che tra poco farà molto di più. Del resto all’inizio non si potevano fare esperimenti... C’era il preliminare... Esattamente. Ho dovuto toccare pochissimo perché non potevano rischiare di uscire prima di entrare in Champions. Adesso, invece, è diverso: siamo sempre alla ricerca di soluzioni tattiche migliori".

 

C’è stato un carico eccessivo di aspettative sulle spalle dei viola? "Forse è stata anche colpa mia durante l’estate, non ho saputo spiegarmi bene sul discorso europeo. Io spero un giorno di presentarmi in sala stampa senza falsi pudori e dire: "Lottiamo per lo scudetto", ma ora non è così. Vale lo stesso per la Champions: magari arriviamo in semifinale, ma non siamo da semifinale. È chiaro? E c’è di più. Prego. Nessuno di voi (dice rivolto ai giornalisti, ndr) ha mai scritto che la squadra, perdendo punti di riferimento come Liverani e Ujfalusi, ha abbassato notevolmente la media dell’età. Per carità, il progetto resta vincente, io ci credo, ma vorra dire qualcosa una squadra più giovane? L’esperienza conta sia in serie A che in Champions..."

 


Chiudiamo con Toni: lei che pensa dei fischi? "Mi è dispiaciuto anche per i cori, credo che abbiamo perso un’occasione per essere superiori. Mi auguro invece che al ritorno Luca sia accolto bene".