PRANDELLI, In Champions due volte ma non l'ho mai vista

Vi proponiamo alcuni passaggi dell'intervista a Cesare Prandelli pubblicata questa mattina da "La Stampa" a firma Marco Ansaldo
30.05.2007 11:15 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Stampa

"Credo - dice Prandelli - che sia un record storico. Comunque proveremo a vincere la Uefa. Non capisco chi fa un anno di sacrifici per arrivarci e poi preferisce uscire e pensare al campionato".

Sulle Penalizzazioni - "Nelle difficoltà abbiamo avuto più determinazione, più fantasia, è stata una sfida a entrare nella storia. Però mi scoccia pensare alla Lazio in Champions quando i punti veri li abbiamo fatti noi"

Come vincere uno scudetto - "Sacchi diceva che chi vale 100 deve dare 100, chi 200 deve dare 200. Se si pensa a cosa ha dato l'Inter, con quel potenziale e cosa abbiamo dato con il nostro siamo andati meglio noi. La Juve al completo avrebbe rivinto lo scudetto. L'Inter però ha trovato l'equilibrio tra gioco, personalità, tecnica e ha aggiunto la cattiveria che non aveva. Aprirà un ciclo. Lo striscione di Ambrosini? Le goliardate vanno bene nello spogliatoio, fuori no. E' stato un eccesso. Come quello di Guidolin? Aveva sollevato un problema interessante ma sbagliò i modi. Mai visto un allenatore entrare in campo a fermare i suoi giocatori: forse può farlo lui che va in bici ed è più allenato di me..."

Sulla Fiorentina senza Toni - "Modificheremo qualcosa in fase offensiva, punteremo su un gioco veloce. Pazzini ha il senso del gol e in acrobazia è già uno dei più forti. Deve crescere e lottare sulle palle sporche. E una cosa è dire di avere fiducia, una cosa è mostrarlo nei fatti. Non è vero che ha perso due anni dietro a Toni. In Italia è l'ambiente che ti porta a non crescere in fretta. Vai subito in prima pagina e subito dopo precipiti nelle critiche. Pochi giovani hanno la personalità per reggere: l'ultimo è stato Del Piero che a 18 anni era già un grande talento ma pure a lui sono servite un paio di stagioni".

Sul ritorno di Bojinov - "L'avevo spiegato a Valeri: a 16 anni era già in A e giudicato un fuoriclasse, ma se non recuperi quello che hai lasciato per strada ti perdi. Gli è mancato il pane duro. Lo riprendo volentieri. Una stagione alla Juve è comunque una terapia per i giovani perchè si respirano le regole e c'è chi trasmette il carattere. Anche nella nuova Juve. L'esempio l'ha dato Buffon dopo il pareggio a Rimini, quelle dichiarazioni a muso duro come non fa mai ma in quel momento servivano. Quando hai gente così un allenatore può andare sul campo e soltanto allenare. Certo, l'addio di Deschamps non è stato un fulmine a ciel sereno, tra le righe si capiva che qualcosa si era deteriorato e forse è stato sottovalutato. Lippi? Alla consegna della panchina d'oro mi disse che pensava di tornare in pista e in Italia. Sarebbe il valore aggiunto".

Una Juve vicina alla Fiorentina? - "La Juve ha sempre l'obbligo di cercare le vittorie. Non sarei pessimista nel valutarla, se fa qualche mossa giusta diventa subito competitiva. Quel Chris ad esempio mi piace"

Il colmo non entrare per la terza volta in Champions - "Potremmo perdere una o due posizioni, importante è non smarrire lo spirito. Solo fra tre anni con la distribuzione più equa dei diritti tv potremo pensare allo scudetto. E poi bisogna ridurre le rose per ridistribuire i campioni: Cruz non potrebbe più fare la quinta punta nell'Inter e sarebbe disponibile per fare crescere altre squadre".

Sul calcio ripulito - "Le rivoluzioni hanno sempre bisogno di tempo per stabilizzarsi. Bisogna dare un altro paio di spallate, inserire più allenatori ed ex giocatori nelle strutture, sull'esempio di Platini all'Uefa. Invece di fare i commentatori tv lavorassero un po' per il calcio che è un bene di tutti. Il sospetto in Italia è un fatto culturale e non sempre è l'anticamera della verità. E' come il massacro degli arbitri: metterei la regola che per sei mesi non si parla di loro e qualsiasi tesserato lo faccia prende una lunga squalifica. Comunque finchè i dirigenti hanno l'obbligo di vincere a ogni costo, tutto per loro diventa lecito. Anche dare agli arbitri le schede telefoniche svizzere. Una cosa imbarazzante..."