MICCOLI, E' tornato, fermatelo se ci riuscite
Miccoli-Amauri, Amauri-Miccoli. È la nuova filastrocca prediletta dai tifosi del Palermo, che hanno ricominciato a sognare dopo la severissima quaterna inflitta al Livorno e firmata dai due goleador rosanero, con la collaborazione del figliol prodigo Leandro Rinaudo, nuovo beniamino locale. Emblematico il terzo punto siglato al Picchi, giunto al termine di una spettacolare triangolazione di stampo brasiliano, con la palla sempre a filo d’erba: Miccoli ad Amauri, Amauri a Miccoli e conclusione a giro che finisce alle spalle del portiere De Lucia. Un vero e proprio spettacolo.
«E’ stata una bella partita, soprattutto nel primo tempo, durante il quale abbiamo espresso davvero un gran calcio - commenta Fabrizio Miccoli, tornato al gol in Italia dopo due anni vissuti con addosso la maglia che fu di Eusebio, la “Perla del Mozambico” del Benfica - Sono felice per i gol, ma principalmente per i tre punti conquistati a Livorno: in Italia non è mai facile vincere fuori casa e non lo è stato nemmeno domenica, come ha confermato il secondo tempo del Livorno».
La cosa che sorprende, e accende l’entusiasmo di una piazza fin troppo volubile, è che i due sembrano fatti apposta per giocare assieme. Anzi, a dire il vero, Miccoli e Amauri danno l’impressione di avere giocato assieme da sempre. Sembrano fatti l’uno per l’altro: si cercano, si trovano, si scambiano il pallone, si completano. Insomma, danno spettacolo e creano pericoli agli avversari.
«Dobbiamo cercare di proseguire su questa strada - aggiunge Miccoli - pensando a una partita per volta, provando a giocare sempre con grande rapidità e sempre con la palla a terra».
Miccoli ha dedicato i due splendidi gol di Livorno alla sua famiglia, poi ha ribadito di essere felice di indossare la maglia del Palermo. E dire che il club rosanero lo aveva adocchiato quando ancora giocava nel girone B del campionato di serie C/1, con la maglia del Casarano. Miccoli spadroneggiava in terza serie e, quando incontrava il Palermo, faceva faville. Ma erano altri tempi e la società siciliana non voleva (o non poteva) permettersi di ingaggiare grandi promesse del calcio.
Adesso, proprio con il Palermo, Miccoli può addirittura ritrovare un’altra maglia ben più prestigiosa: quella della Nazionale azzurra. Il bomber tascabile lo aveva detto e lo ribadisce di avere i prossimi Europei nel mirino. «In questo momento penso a fare bene nel Palermo, poi si vedrà - ribadisce l’attaccante salentino - Certo, la Nazionale fa gola a tutti, mi piacerebbe tornare nel giro azzurro».