MENCUCCI, Decisi ad abbattere le barriere dello Stadio
Dice l’amministratore delegato della Fiorentina: «Siamo felici e onorati di aver aperto una strada e che gli organi istituzionali abbiano recepito subito la nostra iniziativa decidendo di introdurla su tutti i campi di A e B. Non avrebbe avuto senso vederla in un solo stadio». Parole ribadite anche dal campione rumeno Adrian Mutu.
Insomma è tanta e palpabile la soddisfazione in casa viola dopo gli attestati di stima ricevuti per il gesto del terzo tempo, come nel rugby, introdotto domenica al termine della gara persa con l’Inter e dopo la decisione di ieri del Consiglio di Lega di diffondere tale iniziativa in tutti gli stadi da gennaio prossimo.
«Paradossalmente il fatto di aver perso ha dato ancor più risalto al nostro gesto - dice ancora Mencucci - Ovviamente tutto questo non sarebbe stato possibile senza il nostro pubblico che negli anni è maturato molto, e senza un gruppo di giocatori seri come i nostri che da subito hanno dato la loro adesione».
Fin da loro ingresso nel mondo del pallone i Della Valle hanno battuto sul tasto del fair play, della correttezza in campo e fuori, di un calcio senza più violenza e restituito alle famiglie. Per questo alcuni anni fa, dopo gli incidenti avvenuti in un Fiorentina-Juve di Coppa Italia, minacciarono di lasciare.
E dopo i tragici fatti di Catania hanno dato il via al Progetto Viola Fair, serie di iniziative da ora e in futuro che oltre a quanto visto domenica prevede premiazioni dei tifosi più corretti individuati dagli stewart, codice comportamentale per la squadra, collaborazione fattiva fra società, capi tifosi e forze dell’ordine, apertura gratuita ai ragazzi di certi settori. E dal prossimo anno il club viola punta ad abbattere gradualmente le barriere dentro il Franchi