JUVE-INTER, Sfida fra numeri uno
Juventus-Inter è sfida tra numeri uno. Tra prima e seconda in classifica, che si contendono un campionato che dice +10 per i nerazzurri a 7 giornate dalla fine. Tanta roba. L’Inter gioca per vincere - l’ha detto ieri Mourinho - perché vuole mettere la ciliegina sulla torta scudetto. Per legittimare uno strapotere che in Italia è diventato una piacevole abitudine per chi tifa Zanetti e compagni, contro la rivale che le ha passato il testimone di dominatrice della serie A, albo d’oro alla mano. Vincere per regalare il gusto della prima volta italiana a Mourinho, per confermarsi numeri uno tra i confini e come dichiarazione programmatica per diventarlo anche in Europa. Che nel calcio che conta si chiama Champions e che da troppo tempo sbatte fuori i nerazzurri troppo presto. I posti di prima classe (finale, semifinale) sono prenotati dai club inglesi, ai nostri viene chiesto di ripassare. La Juve gioca per vincere - l’ha detto ieri Ranieri - perché vuole tornare numero uno in Italia, riaccomodarsi sul trono dopo essere stata "spappolata", e questo l’ha detto Buffon, da Calciopoli. E se anche non sarà quest’anno - perché i punti di distanza in classifica sono una voragine - vincere sarebbe una dichiarazione programmatica, un monito ai naviganti: la Juve sta tornando. Juventus-Inter è sfida tra numeri uno. Tra Buffon e Julio Cesar, quindi.
I migliori portieri del campionato italiano, forse anche del mondo. Le aspettative per il portiere della Nazionale sono così alte che appena becca qualche gol normale, neanche balordo, c’è chi è pronto a gridare allo scandalo. A dire che non è più lui. E ultimamente di gol la Juve ne ha presi parecchi, sei nelle ultime due uscite. Ma la parata di Genova sul colpo di testa di Sculli, per dirne una, è stata solo mimetizzata dal risultato finale. Di certo la ricorda Ranieri, che Buffon - ha detto - non lo cambierebbe con nessuno. Julio Cesar è diventato una saracinesca. E pensare - ve lo ricordate? - che quando arrivò in Italia faceva la riserva nel Chievo. Poi è salito come un grattacielo. E ora Ibra dice che Julio è diventato il numero uno, che con i piedi è più forte di Buffon.