G.FERRARA, Risposta satirica a DDV
Un «avviso non a pagamento» e, sotto il testo, il segnale che si tratta di «satira». Il Foglio di Giuliano Ferrara ha preso di mira così Diego Della Valle, il patron delle Tod's che sabato primo ottobre aveva comprato una pagina dei principali giornali per dire: «Politici, ora basta».
«Imprenditori, ora basta» è invece la risposta ironica del giornale di Ferrara, che titola così un testo durissimo nei confronti di industriali e Confindustria firmato provocatoriamente 'Diego Della Valle' e annunciato la sera del 3 ottobre alle agenzie come «pervenuto in redazione nel tardo pomeriggio».
«Lo spettacolo indecente ed irresponsabile che molti di noi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani», si legge nel 'contro-manifesto' del Foglio, «e questo riguarda la buona parte degli appartenenti a tutti i settori industriali del Centro, del Nord e del Sud, Il nostro agire attento solo ai piccoli o grandi interessi personali o di bottega, trascurando gli interessi del Paese, ci sta portando al disastro e sta danneggiando irrimediabilmente il ruolo sociale dell'imprenditoria italiana in Italia e nel mondo. Lo schiaffo di Sergio Marchionne a Confindustria, organizzazione burocratica e obsoleta di interessi corporativi perseguiti in modo velleitario e subalterno, dimostra che anche la prima industria manifatturiera italiana, con la sua storia, il suo peso, e la sua internazionalizzazione, non ha più fiducia in noi e non ha più nessuna intenzione di farsi rappresentare da una classe imprenditoriale che, salvo alcune eccezioni, si è totalmente allontanata dalla realtà delle cose e dai bisogni reali del sistema economico e produttivo».
Nel 'manifesto' si definisce poi «lettera di licenziamento» quella di Marchionne alla Marcegaglia alla quale si rimproverano le «photo-opportunity in bella vista con la Camusso, magari per svuotare le politiche attive del mercato del lavoro promosse dal governo con l'articolo 8 della manovra».
«Da molti anni non siamo stati capaci di esprimere una visione delle cose indipendente dai legami spesso incestuosi che ci hanno avvinto al potere, prima e dopo l'avvento di Berlusconi al governo», c'è scritto sul testo pubblicato dal Foglio.
«Sono lontani i tempi in cui avevamo qualcosa da dire, con il nostro lavoro, i nostri investimenti, la nostra ricerca, la nostra strategia di sviluppo. Come si fa con questo retroterra di fallimenti, con questa tendenza a fottere i soldi dello Stato in regime di mono o oligopolio, con questa incapacità di battersi perché un governo capeggiato da un imprenditore abbassi le tasse e la spesa pubblica, a dare lavoro ai giovani e a garantire a tutti, anche a Casette d'Ete (la località delle Marche dove risiede Della Valle, ndr) una vita dignitosa? Alla parte migliore dell'imprenditoria che si impegnerà a lavorare seriamente in questa direzione, saremo in molti a dire grazie», ha concluso il testo. «Agli industriali che preferiscono lunghi e possenti yacht e bella vita corporativa a un ruolo dirigente nella vita nazionale, saremo sicuramente in molti a voler dire di vergognarsi».