GARRITANO, Adesso sto bene, ringrazio Prandelli
Salvatore Garritano ha avuto una menzione speciale ieri durante la premiazione della Panchina d'Oro, vinta per la seconda volta consecutiva da Cesare Prandelli. Violaplanet ha interpellato l'ex attaccante di Torino, Fiorentina, Atalanta e Ternana a proposito di questo evento.
Garritano, se l'aspettava questa dedica da parte di Prandelli?
No ed è stata una cosa davvero piacevole. Ho già ringraziato personalmente il tecnico viola, con il quale siamo spesso in contatto e veri amici. Sono contento che abbia vinto questo premio per la seconda volta consecutiva, lo merita davvero.
Dove ha conosciuto Prandelli?
Siamo stati compagni ai tempi dell'Atalanta e lì è nata la nostra amicizia che continua ancora ora. Lui poi ha saputo della mia malattia e si è sempre informato sulla mia salute, anche perchè purtroppo in famiglia, come tutti sapete, ha vissuto una situazione analoga.
Si dice che lei abbia contratto questa malattia a causa dei suoi trascorsi calcistici, conferma?
Non ho mai puntato il dito contro nessuno, c'è un'inchiesta in corso e presto dovrei essere convocato dal tribunale. Guariniello ha in mano la mia cartella clinica e so che sta indagando su altri casi. Certo in alcune squadre ho preso più farmaci, ma non voglio fare nomi anche perchè non sarebbe corretto. Ci tengo solo a scagionare il Torino, io in granata sono stato all'inizio della mia carriera e sinceramente lì non ho mai preso nulla, alla fine dei miei anni come giocatore le cose sono peggiorate sotto questo punto di vista.
Sotto accusa ci sono proprio gli anni settanta, dove pare si facesse uso improprio di medicine, un caso emblematico quello dell'ex viola Beatrice.
Ho giocato con Beatrice nella Ternana così con Gorin al Torino, morto anche lui ancora giovane per malattia. Personalmente ho sempre collaborato nelle indagini, dichiarando la verità, senza mai tirarmi indietro. Però preferisco non dire altro.
Adesso come sta?
Direi bene, è chiaro, queste sono malattie croniche per cui bisogna sempre stare sotto controllo e fare esami, ma grazie a Dio le cose stanno andando bene.
Lei e suo figlio Francesco siete osservatori del Torino per la zona del sud, Cairo appena ha saputo dei suoi problemi l'ha subito aiutato. E' andata così?
Sì, devo proprio ringraziare il presidente del Torino e anche Antonelli, una persona molto competente che sta facendo molto per ricostruire il settore giovanile. Negli ultimi anni, con quello che è successo al Toro, era stato un po' abbandonato, mentre è sempre stato un fiore all'occhiello della società granata. Ci sono tanti giovani interessanti qui nel sud e spero di poterne portare qualcuno in granata.
Prima della malattia cosa faceva?
Sono sempre stato nel mondo del calcio, ho fatto il mediatore di mercato per Bronzetti, ho lavorato tanto a Madrid, dove tra l'altro mi sono curato, ho trovato un medico davvero in gamba nella capitale spagnola. Poi ho dovuto smettere per via della malattia, ma ora sto vendendo la casa a Cosenza per trasferirmi proprio a Madrid e a questo punto lavorerò per il Torino anche in ambito internazionale, chissà che non arrivi in futuro qualche giocatore spagnolo.
Passando all'attualità, come vede il campionato del Torino?
Domenica a Reggio ha giocato bene, al di là delle polemiche sull'arbitraggio, il Torino ha meritato la vittoria. Le cose non sono andate bene prima per via degli infortuni, ma Novellino è un altro tecnico che stimo moltissimo e che è secondo solo a Prandelli, ha vinto molto sia in B che in A e conosce tanti giocatori. Direi che con l'arrivo di Diana e Pisano le cose sono migliorate e il Toro si risolleverà, da non dimenticare che ha anche molti giovani interessanti.
La Fiorentina del suo amico Prandelli ce la farà ad arrivare quarta?
Prandelli è un fenomeno e ha un grande carattere, si è visto come ha reagito alla tragedia famigliare che l'ha colpito, ha una forza enorme, ma è anche aiutato dalla grande famiglia che ha accanto e lo sostiene. Passando alla parte sportiva, la sua Fiorentina gioca bene, sta inserendo molti giovani e direi che ce la può fare a stare nelle prime quattro. I giovani vivono sempre un po' di alti e bassi, vanno sulle ali dell'entusiasmo e poi peccano d'inesperienza. Tuttavia la Fiorentina è rimasta sempre nelle prime posizioni per cui può rimanerci fino al termine del campionato. Glielo auguro di cuore a Prandelli, se lo merita davvero.