FRANCHI, Pannelli fotovoltaici contro i riflessi
Come scritto da La Nazione i 155 milioni di euro blindati in cassaforte per il restyling dello stadio Franchi dovrebbero essere lievitati a oltre 200 grazie ai meccanismi premiali cui Palazzo Vecchio ha avuto accesso per aver rispettato il cronoprogramma di presentazione dei progetti e delle gare.
Ma basteranno? "Qualsiasi progettista vorrebbe avere più soldi perché consentono di realizzare opere di qualità più elevata", la risposta di Mauro Olivieri, ingegnere amministratore delegato di Arup Italia che sta lavorando al progetto dello stadio di Campo di Marte lascia spazio all’immaginazione. Ma è il direttore del progetto, l’ingegnere Luca Stabile a puntualizzare che "se i soldi sono sempre pochi perché non c’è limite al lusso, e realizzare uno stadio ha un costo variabile, nel restyling del Franchi si stanno calibrando al meglio le esigenze adeguandosi alla contingenza economica per un’opera di qualità", ricordando che si parte da un impianto esistente che è un monumento, il capolavoro di Pier Luigi Nervi.Nella discussione si fa menzione anche dell’etica: si tratta, infatti, di soldi pubblici.
Qual è la riposta tecnica per evitare i riflessi dell’impianto fotovoltaico a copertura dello stadio? "Abbiamo previsto una tintura di colore grigio, una pittura materica che si integri perfettamente ai materiali utilizzati, mimetizzandosi nel sistema di copertura. Stiamo dialogando con la soprintendenza e con il Comune, faremo campioni di colore che presenteremo dal vivo per trovare una soluzione che soddisfi la città e consenta di rispondere ai requisiti energetici di legge necessari".
La produzione di energia è un elemento distintivo del progetto: sarà inficiata? "Più chiaro sarà il colore meno energia sarà in grado di attrarre, ma la nostra ambizione è rendere il progetto ad altissima sostenibilità ambientale. Guardiamo anche al futuro. Le tecnologie si stanno evolvendo rapidamente. Ed è possibile che tra 4-5 anni si possano aggiungere elementi tecnologici in grado di rispondere ancora meglio alle esigenze. E’ un ulteriore elemento di sfida. Non uno stop".