COPA AMERICA, Brasile in finale dopo i rigori (video)
Dopo essersi agevolmente liberati di Venezuela e Cile ai quarti, Uruguay e Brasile si affrontano in uno dei più grandi classici del calcio sudamericano che stavolta vale il primo pass per l'accesso alla finale della Copa America edizione 2007.
Nella Celeste, al fianco di Diego Forlan, per la prima volta in questa edizione della competizione, c'è Alvaro Recoba il quale, in caso di vittoria, ha promesso di scendere in campo per la finale con i capelli interamente celesti: nel Brasile confermatissimo il trio Julio Baptista-Robinho-Wagner Love.
La gara parte su ritmi abbastanza sostenuti e dopo soli 13 minuti il Brasile e già in vantaggio grazie all'interista Maicon, lesto a ribadire in rete una respinta di Fabian Carini su conclusione di Robinho.
Dopo un parziale black-out dell'impianto di illuminazione che costringe l'arbitro colombiano Ruiz ad arrestare il match per circa 10 minuti, l'Uruguay prova a riversarsi nella metà campo brasiliana: Pablo Garcia sembra il più in palla tra i centrocampisti, ma in avanti Recoba latita in maniera eccessiva e Forlan viene spesso chiuso nella morsa tra Alex e Juan fino al 35° quando il bomber del Villareal, approfitta della prima incertezza di Doni per riportare in parità il punteggio. La gioia per i ragazzi di Tabarez però, dura poco: 5 minuti dopo infatti, Julio Baptista spedisce alle spalle di Carini un pallone recapitatogli sui piedi da un calcio di punizione di Maicon, uno degli uomini più pericolosi della nazionale verdeoro.
Si va al riposo sul punteggio di 2-1 in favore dei brasiliani e Oscar Tabarez lascia negli spogliatoi un impalpabile Alvaro Recoba, sostituito dal "Loco" Abreu: dentro anche Ignacio Gonzalez per D. Rodriguez. La musica però sembra non cambiare con il Brasile padrone del campo e vicino al terzo gol prima con una punizione di Robinho ben respinta da Carini e poi con Julio Baptista, fermato ancora una volta dal portiere ex Juve, Inter e Cagliari con una splendida uscita bassa.
L'Uruguay sembra necessitare dell'invenzione di un singolo per rimettere in piedi la partita e al 24° a regalarla ci pensa Cristian Rodriguez: il numero 7 si invola sulla sinistra, fa secco Maicon e crossa dal fondo, il pallone viene prolungato da Diego Forlan e, dopo aver attraversato l'area di rigore brasiliana, trova Abreu pronto a battere Doni da pochi passi per il goal che vale il pareggio.
Le due squadre, nonostante innesti importanti come quelli di Diego, Fernando e Afonso Alves, osano poco fino al triplice fischio finale del signor Ruiz, preceduto solo da un inutile intervento duro a centrocampo di Gilberto Silva che costa al capitano verdeoro un'ammonizione pesantissima che vale al centrocampista dell'Arsenal la squalifica per l'ultima uscita della Seleçao in questa Copa America, sia essa la finalissima o la finale valida per il terzo posto.
Il regolamento prevede che, dopo i 90 minuti regolamentari, si decida con i calci di rigore: il destino di Uruguay e Brasile è dunque nelle mani di Carini e Doni. La serie dei rigori è iniziata da Robinho che, con la consueta freddezza, spiazza Carini. L'Uruguay, invece, parte subito male: il rigore calciato da Diego Forlan è pessimo, lento e centrale, e viene respinto di piede dal portiere romanista Doni. Dopo due rigori per parte realizzati (Juan e Gilberto Silva per il Brasile, Scotti e Ignacio Gonzalez per l'Uruguay), Afonso Alves rimette in partita la nazionale di Tabarez calciando sul palo alla destra di Carini il proprio calcio di rigore; Cristian Rodriguez batte invece Doni e porta dunque il conto dei tiri dal dischetto sul 3-3. Diego non sbaglia il 5° penalty per i brasiliani, ai quali Abreu, sbagliando, regalerebbe la finale: l'attaccante già autore del goal del pareggio nel corso della gara, nonostante l'importanza del suo calcio di rigore, mantiene la freddezza che gli permette di sfoderare uno splendido cucchiaio che beffa Doni e fa sì che si prosegua ad oltranza. Il Brasile trema quando Fernando, così come il compagno Afonso Alves, colpisce il palo, ma Pablo Garcia fallisce il match-point calciando anch'egli contro il legno. Il Brasile si riporta in avanti grazie a Gilberto e approda in finale per merito di Doni, ma soprattutto per demerito di Diego Lugano che calcia male e centralmente il proprio penalty permettendo al portiere della Roma di fare ancora una volta bella figura ed alla nazionale di Dunga di esultare per il raggiungimento della finale.
Renato Maisani
IL TABELLINO
URUGUAY - BRASILE 6-7 d.c.r. (2-2 al 90°)
MARCATORI: 13° p.t. Maicon (B), 35° p.t. Forlan (U), 40° p.t. Julio Batista (B), 24° s.t. Abreu (U)
URUGUAY (4-4-2): Carini 6 - Lugano 5,5 - Scotti 6,5 - D.Rodriguez 5,5 (1° s.t. Ignacio Gonzalez 6) - Fucile 6 - Pereira 5,5 - Perez 6 - Pablo Garcia 6,5 - C. Rodriguez 6,5 - Recoba 4,5 (1° s.t. Abreu 7) - Forlan 6 C.T. : Tabarez 6,5
BRASILE (4-3-1-2): Doni 7 - Maicon 6 - Alex 5,5 - Juan 6,5 - Gilberto 6,5 - Gilberto Silva 6,5 - Mineiro 6 - Josue 5,5 (28° s.t. Fernando 6) - Julio Baptista 6 (28° s.t. Diego 6) - Vagner Love 5,5 (34° s.t. Afonso Alves s.v.) - Robinho 6,5 C.T. Dunga 6
SEQUENZA DEI RIGORI: Robinho (B) goal, Forlan (U) parato, Juan (B) goal, Scotti (U) goal, Gilberto Silva (B) goal, Ignacio Gonzalez (U) goal, Afonso Alves (B) palo, C. Rodriguez (U) goal, Diego (B) goal, Abreu (U) goal, Fernando (B) palo, Pablo Garcia (U) palo, Gilberto (B) goal, Lugano (U) parato
ARBITRO: Oscar Julian Ruiz (Colombia) 6,5
AMMONITI: D.Rodriguez (U), Gilberto (B), Scotti (U), Perez (U), Fernando (B), Gilberto Silva (B)