CODICE ETICO, Multe salate ai programmi-rissa in televisione

26.07.2007 08:55 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

Alla vigilia della ripresa del campionato i protagonisti dell’informazione sportiva dicono no alla violenza negli stadi: è stato firmato il Codice Media e Sport per l’autoregolamentazione dell’informazione sportiva, che detta una serie di prescrizioni, in particolare per quanto riguarda la conduzione delle trasmissioni radiofoniche e televisive. Tra i punti salienti, quello che riguarda le radio e tv locali, per le quali l’adesione al Codice è «requisito di ammissibilità» ai contributi pubblici. Il controllo del rispetto del codice è affidato all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, mentre eventuale violazioni riguardanti i giornalisti saranno segnalate dall’Autorità all’Ordine professionale di appartenenza. Sottoscritto da tutte le associazioni degli editori radiotelevisivi oltre che da Rai, Sky, Europa tv, Prima tv, Rti, Telecom Italia Media, Ordine dei giornalisti, Fnsi, Unione stampa sportiva italiana e Fieg, il codice prevede l’applicazione delle sanzioni già previste dal testo unico della Radiotelevisione: da 25mila a 350mila euro e sospensione dell’autorizzazione da 3 a 30 giorni per le emittenti nazionali, mentre le sanzioni per le emittenti locali vengono ridotte a un quinto (da 5 mila a 70 mila euro).

In caso di violazioni del Codice, il conduttore di programmi radio e tv, «dissocia con immediatezza l’emittente e il fornitore di contenuto dall’accaduto» e «ricorre ai mezzi necessari» (dalla decisione di fare una pausa alla sospensione di un collegamento, all’allontanamento del responsabile) per «ricondurre il programma entro i binari della correttezza». Inoltre, chi viola il Codice rischia di non essere più invitato in questo o quel programma. Viene poi richiesto un «impegno» per realizzare «misure atte a rendere individuabili i soggetti che si collegano telefonicamente alle trasmissioni», nel rispetto della privacy.