CELLINO, Non ho infranto le regole
Massimo Cellino non accetta la penalizzazione di tre punti decisa dalla Commissione Disciplinare della Federcalcio per infrazione della clausola compromissoriae e usa un paradosso per spiegare il suo pensiero: "Se uno ti ruba la macchina e casualmente è un tesserato, tipo un massaggiatore, devo chiedere l'autorizzazione per denunciarlo?». La vicenda è nata da una vecchia querela di Massimo Cellino nei confronti di Grassadonia, che l'aveva attaccato in un'intervista a Il Mattino. Il presidente cagliaritano annuncia battaglia ai microfoni di Radio Radio: "Non ho infranto le regole, in altre occasioni ho chiesto l'autorizzazione, stavolta no. C'è una grossa incomprensione alla base, faremo ricorso. Credo sia una cosa temporanea questa penalizzazione. Se io avessi fatto una causa civile prevaricando la giustizia sportiva, l'avrei capito. Tra l'altro io stesso ho chiesto l'inasprimento delle regole ai tempi del Catania di Gaucci.
Ma punire un cittadino che ha il diritto di difendersi dalle calunnie... Ho querelato e non mi sono posto come parte civile. Ho fatto solo una segnalazione alla Procura della Repubblica. Sono sereno. Non ne faccio un dramma. Ci sono tre gradi di giustizia, al secondo ci andrò e dimostrerò che non ho infranto le regole. I miei giocatori stanno faticando a risalire la china, non vogliamo essere prevaricati. Siamo dei cittadini prima che sportivi, è nostro dovere difenderci".