BABACAR, Voglio portare in A il Padova e poi...
Per ora corre in scarpe da tennis. Eppure Khouma Babacar, la pantera nera che il Padova sta cercando di domare, fra infortuni non previsti, bizze caratteriali (eccome) previste, allenamenti non sempre proficui e un talento incredibile che sembra sempre pronto a sbocciare definitivamente, vede finalmente la luce in fondo al tunnel. Si fece male a fine settembre nella partita con la Reggina, poi la lunga riabilitazione, adesso si parla finalmente di un ritorno atteso come un valore aggiunto che potrebbe regalare il definitivo salto di qualità. "Credo fra due-tre settimane, ormai ci siamo” spiega Babacar. Il vice allenatore del Padova Andrea Tarozzi ha dichiarato che, prima dell’infortunio, Babacar stava finalmente capendo quanto fosse importante allenarsi bene. “L’ho capito sulla mia pelle. Se non mi alleno bene, poi in partita non rendo. Non potete immaginare quanto sogni il giorno in cui tornerò a segnare con il Padova. Il mio esordio in A a 16 anni? E' successo tutto senza che me ne potessi rendere conto.
Non è facile per un ragazzo gestire tutto questo. Prandelli? È stato il mio primo allenatore alla Fiorentina, gli devo tantissimo. L’ho visto a Coverciano quando ero tornato a Firenze per l’infortunio. Ero andato a trovare Balotelli. Con lui siamo amici, quasi fratelli: alla playstation gioco sempre con la coppia Balotelli-Babacar in attacco, e funziona a meraviglia. I difensori più forti che ho mai affrontato? Thiago Silva in Italia, Puyol e Pepe in Spagna”. Questo Padova può arrivare in A? “Lo dissi il primo giorno in cui arrivai qui. Il Padova ha tutte le carte in regola per andare in A. Spero di fare tanti gol e di aiutare questa squadra, anche i dirigenti nella Fiorentina me l’hanno detto: “Va' e porta il Padova in serie A, poi torna”.