"AMARCORD", La primavera di Babacar
Finalmente è arrivata la primavera, e non lo diciamo solo da innamorati della bella stagione piuttosto che da nostalgici della celebre “Mattinata Fiorentina” di Rabagliati, bensì da appassionati della Fiorentina nel senso di squadra che proprio a cavallo tra marzo e aprile aspetta di sapere quale sarà il suo destino. E' primavera dicevamo anche se non sembra essersene accorto nessuno. Non se ne è accorto il tempo, spesso piovoso, triste come sa essere la pioggia di marzo. Non se ne è accorto Prandelli che attende di sedersi su una panchina, magari alle Cascine, (dove “messer aprile fa il rubacuor”), e firmare insieme alla proprietà l'accordo per il terzo scudetto. E non se ne sono accorti nemmeno Diego e Andrea Della Valle che si devono sbrigare ad assicurarsi il futuro del Magnifico Messere di Orzinuovi, prima di cedere all'inesorabile torpore primaverile. E allora, incalzati dalla nostra colonna sonora esclamiamo anche noi... “maledetta primavera” perchè si sta perdendo del tempo prezioso e quella famosa fretta di cui parlava la canzone stavolta ci sarebbe, eccome.
La chiusura però è come sempre all'insegna dell'ottimismo ed allora ricordiamo due doppi ex che con la primavera fiorentina hanno avuto a che fare in passato: il primo è Luis Oliveira, in arte Lulù, attaccante belga-brasiliano per tre stagioni in riva all'Arno e per due alle pendici dell'Etna, al quale la curva Fiesole dedicò un gustoso coro cantato in rima proprio sulle note di quella celebre canzone. Avanti con il fiorentinissimo Marco Biagianti, prodotto dell'allora “primavera”, adesso valente centrocampista in odore di nazionale che era in campo quando, nel lontano agosto 2002, la neonata Florentia viola disputò la sua prima partita ufficiale. Ed il gran finale è dedicato a lui, El Khouma Babacar, colored senegalese, nuovo fenomeno gigliato che arriva dalla formazione primavera e che proprio a primavera sembra sbocciare. Nel suo caso, come direbbe ancora la canzone “che fretta c'era, maledetta primavera” ma Firenze si sa, non sa aspettare, e lo ha già eletto campione del domani.