VIAGGIO IN CALABRIA ALLE ORIGINI DI RINO. TRA MARE, PESCA E LA SABBIA CHE L'HA FATTO CAMPIONE. “SE HA SCELTO FIRENZE È PERCHÉ PUÒ FARE QUALCOSA DI GRANDE”. OGGI IL RICORDO DELLA SORELLA SCOMPARSA, POI SARÀ A FIRENZE. CON UNA RICHIESTA
Schiavonea è un pugno di case sullo Jonio, o semplicemente un tuffo nel passato, nelle terre del Sud dove il mare e la pesca sono uno stile di vita prima ancora che il filo conduttore di un’intera esistenza. Qui Rino Gattuso è cresciuto sui pescherecci, a scaricare le reti per portare da mangiare a casa, sognando di fare il pescatore e di aiutare babbo Franco, il falegname migliore della zona. Qui Rino ha coltivato il sogno di diventare calciatore, tra le taniche di nafta che diventano pali della porta e i piedi scalzi che correvano a perdifiato, tra partite interminabili e amicizia. Quella vera, quella che dura ancora oggi. Anche se i soldi lo hanno portato lontano e anche se le coppe e il successo lo hanno reso campione. “Tutti chiedono di Rino, di com’è lontano dai campi. Ma non ci sono segreti, lui è così. Cuore grande e voglia di vincere. Con Firenze si amerà, a patto che nessuno gli chieda di scendere a compromessi”, dice Valentino, il presidente del fan club coi cimeli del Gattuso giocatore e dove si possono trovare anche le scarpe di Rui Costa.
Da queste parti c’è la scuola calcio che porta il nome di Gattuso, nata e formata coi soldi che porta Rino, con le scarpe e le tute di allenamento tutte rossonere che ogni anno mandava giù da Milanello, mentre con Maldini e compagnia vinceva tutto in giro per il mondo. Basta passeggiare per la piazzetta centrale però per incontrare amici, parenti, gente che lo ha visto crescere e con cui ha condiviso la vita. “Viene qui almeno due volte l’anno, ce l’ha fatta eppure non è cambiato di una virgola. Se ha scelto la Fiorentina, credetemi, è perché ha capito che lì da voi potrà fare grandi cose. Non è il tipo che si accontenta, non l’ha mai fatto”. I bambini girano con le maglie del Milan e del Napoli, ma non è tifo. Perché qui l’unico idolo è Gattuso e non a caso si vedono già le prime sciarpe viola attaccate alle macchine dei vicoli.
L’idea di venire fino in Calabria, alle origini di Rino e pure di Rocco, è nata così. Per conoscere meglio e raccontare, attraverso il Pentasport e questo spazio su Firenzeviola, due protagonisti ai quali si lega la speranza di un futuro migliore della Fiorentina. “Ho perso il conto delle finestre che mi ha rotto con quella palla sempre tra i piedi”, racconta la signora Flora, la nonna materna di Gennaro, “Lui mette tutto - aggiunge Alfonso, uno degli amici più stretti, uno con cui Gattuso ha condiviso quelle partite infinite sulla spiaggia - non avrà bisogno di integrarsi, gli hanno sempre voluto bene tutti, perché ha cuore e idee chiare. Se fai le cose per bene, con Rino non puoi che andare d’accordo. In caso contrario, sono guai per chiunque. Perché i compromessi non li conosce”.
Oggi per la famiglia Gattuso sarà un giorno triste. Un anno fa esatto infatti moriva Francesca, la sorella di Rino, al quale era legatissimo e che lo aveva seguito anche al Milan, come impiegata del club. Alla chiesa di Santa Maria ad Nives, ad un passo dal mare, ci sarà tutto il paese, perché se nasci qui, campione o no, il legame non si spezza mai. In tanti aspettano anche lui, Rino, che quando seppe la notizia trovò il tempo di tornare a Corigliano senza saltare neppure un allenamento del Napoli. Joe Barone e Daniele Pradè invece lo aspettano a Firenze già nei prossimi giorni. C’è da programmare la nuova Fiorentina, che Rino vuole a sua immagine e somiglianza: forte, tosta, mai doma, pronta ad essere all’altezza di Firenze e delle sua ambizioni. I nomi che girano sono già notevoli: Sergio Oliveira (ha segnato alla Juve in Champions, è già un idolo per questo) e il funambolo Jesus Corona del Porto, Guedes del Valencia. Gente di talento ed esperienza. Lirola nel frattempo è stato tolto dal mercato, così come Vlahovic, un altro che con il nuovo allenatore condivide la voglia di spaccare il mondo. Di sicuro da Rino è già arrivato un messaggio forte e chiaro: per essere competitivi serve costruire una squadra forte. Gattuso non ha scelto Firenze per arrivare esimo. Sogna in grande e guarda in alto. Proprio come quando correva a perdifiato a Schiavonea, dopo essersi alzato all’alba per andare in mare ed aver scaricato pesci e cozze in porto. Commisso però lo sa bene, e lo ha scelto per questo. Anche lui infatti viene da questa terra. Dove un amico è per sempre e la parola data conta più di ogni altra cosa.