UN ALTRO GENNAIO, UN'ALTRA OCCASIONE BUONA PER FARE CALCIO
Sette squadre nel giro di sei punti, se non è ammucchiata questa poco ci manca. Dal Bologna a quota 24 punti fino all'accoppiata Atalanta-Sampdoria a quota 30, sono almeno in sette a sperare di poter correre per il sesto posto. Senza contare che pure il settimo piazzamento potrebbe portare in Europa alla luce della situazione in Coppa Italia. E se i viola fossero riusciti in un'impresa che hanno dimostrato di poter sostenere (la doppia vittoria con le milanesi) oggi come oggi sia i blucerchiati che i nerazzurri di Gasperini sarebbero dietro.
Invece lo score delle ultime due sfide racconta di due pareggi in linea con una striscia sì positiva (perchè senza sconfitte per 8 gare) ma con la bellezza di sei pareggi. Il bilancio del lavoro di Pioli, intanto, continua a virare su giudizi più che positivi, gli stessi che rispecchiano le prove contro Milan e Inter e più in generale un'identità di squadra che comincia anche a divertire.
A margine dei 4 punti lasciati per strada e sui quali pesano i rimpianti di Pioli (giustificati) dopo le ultime due sfide restano anche le lacune di una rosa che ha bisogno di altri tipi di aiuto. Ora che il lavoro di amalgama da parte del tecnico è terminato, serve che un sostegno arrivi anche fuori dal campo. E mai come in questo mese la Fiorentina si gioca moltissima della propria credibilità, esattamente come capitò - in negativo - nel fatidico gennaio 2016 con la squadra in vetta alla graduatoria.
Perchè è proprio di fronte alla classifica di oggi, e al valore delle concorrenti (si osservi come la Samp è caduta in quel di Benevento oltre alle varie difficoltà di Milan e Torino seppure vittoriose nell'ultimo turno) che va colta l'opportunità di rinforzare il gruppo e restituire a Pioli un organico rigenerato. In grado di puntare con più convinzione all'Europa. E' vero che da elementi come Gil Dias, Eysseric e Saponara ancora non è arrivato l'apporto che ci si aspettava, ma è altrettanto vero che in attacco, per esempio, Thereau non poteva tenere ritmi stellari a lungo, e un'alternativa non farebbe male.
Al netto delle operazioni obbligate, come le partenze di chi non gioca (Maxi Olivera, Cristoforo, ma anche i giovani come Hagi e Zekhnini) mai come oggi uno sforzo sul mercato sarebbe apprezzato. Di qualsiasi tipo (d'altronde sarà compito di Corvino scovare elementi adeguati) ma pur sempre all'altezza delle ambizioni che si vogliono coltivare. Anche perchè, e non si tratta di un particolare di poco conto, proprio uno sforzo di questo tipo significherebbe rilanciare la voglia di fare calcio da parte della Fiorentina e dei suoi proprietari.
Mentre le parti ribadiscono i propri concetti (la parte che contesta da un lato, la proprietà dall'altro con ADV che ancora di recente, in un'intervista, è tornato sul rapporto con la città) squadra e tecnico non farebbero altro che trarre giovamento da un ritorno “sul campo” dello stesso patron. Al quale ci permettiamo di suggerire un moto d'orgoglio triplice: il ritorno fiorentino sul mercato, quello accanto alla sua squadra e infine quello allo stadio.
Perchè è poi questo che più o meno ovunque, nel calcio, si chiede a un proprietario. E anche per far ricredere tutti coloro i quali oggi sono decisamente scettici riguardo a quanto la Fiorentina potrà essere rinforzata (e sono molti più di chi contesta, probabilmente la maggioranza dei tifosi). L'occasione per un rilancio positivo, esattamente come nel gennaio di due anni fa, è di nuovo alla portata, perchè non coglierla?
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it