SOUSA DEVE DARE DI PIÙ. LA MEZZ'ORA DI GENOVA SPAVENTA: GRAZIE ARBITRO. UNA VIOLA PREVEDIBILE E SENZA INTENSITÀ: SERVE LA SVOLTA. TELLO NON È UOMO DI FATICA. BERNARDESCHI NON PUÒ ESSERE UN CASO. TORNA SALICA IN SOCIETÀ
Sousa ha dimostrato di essere il mago della pioggia. Almeno quello. In attesa di vederlo mago anche in panchina, la mezz’ora di Genova mi ha spaventato più della gara persa a Torino con la Juve. La Fiorentina non è entrata in partita, non ci ha capito nulla e Juric, invece, l’aveva studiata molto bene. Ha voglia il direttore generale Rogg di dire che l’arbitro ha applicato il regolamento, Banti ha semplicemente avuto furia. Meglio, molto meglio per la Fiorentina, sia chiaro. E’ vero però che la partita va sospesa quando la palla non rimbalza e questo ha fatto Banti, ma è altrettanto vero che il direttore di gara poteva decidere di aspettare ancora un po' prima di rinviarla e chi è stato sul campo alle 17,15 ha visto l’acqua riassorbita e il campo praticabile. Dettagli.
A quell'ora la Fiorentina era già sul pullman e quello che sembrava un pomeriggio di sofferenza è finito con uno zero a zero che sarà rigiocato quando (speriamo) la Viola starà meglio. E dovrà stare meglio di così, perchè questa oggi è solo una squadra che lascia una imbarazzante sensazione di fragilità.
Durante la campagna acquisti, criticando la scelta di mantenere il gruppo storico, mi sono sempre chiesto quale Fiorentina avremmo ritrovato, se quella brillante dei primi cinque mesi di Sousa o quella appassita dell’ultimo periodo. Purtroppo fino ad oggi, precampionato compreso, non ricordo cose positive e non vedo una squadra in crescita. I due gol segnati fino ad oggi sono fotocopie, entrambi di testa da angolo, il resto parla di una fatica costante nel fare pressochè tutto.
La cosa per me fondamentale sulla quale si dovrebbe riflettere, è la mancanza di intensità. Intensi, intensi, urlava sempre Sacchi ai suoi giocatori. Oggi il calcio senza intensità non si può giocare e per intensità intendo la voglia di fare pressing per recuperare il pallone, le corse senza palla, i raddoppi di marcatura. L'agonismo deve supportare la tecnica e le qualità individuali, ma l'agonismo si coniuga poco con la Fiorentina.
E qui vengo a Genova. Il Genoa ha mangiato la Fiorentina in tutte le zone del campo e la Fiorentina si è fatta mangiare. Complice anche la disposizione tattica che è sempre la stessa e che ormai conoscono anche gli allenatori del Burkina. Una cosa deve essere chiara: o il calcio di Sousa lo fai ad alti ritmi, lo giocano tutti quanti assieme, altrimenti diventa di una banalità e inconcludenza assoluti. Juric cosa ha fatto? Semplice.
Ha allargato la difesa viola a tre costringendo Gonzalo all'uno contro uno con Pavoletti. Ha messo un marcatore su Borja Valero, Laxalt ha attaccato Tello, ottenendo di allungare la Fiorentina che ha perso le distanze fra i reparti e di conseguenza il controllo del centrocampo. Sousa è stato a guardare mentre avrebbe dovuto abbassare subito Borja e Olivera sulla destra giocando a quattro in difesa e il 4-4-2 come squadra per chiudere gli spazi lasciando Ilicic e Kalinic davanti. O sei in grado di gestire e imporre la tua partita o devi saperla correggere e interpretare. Sousa non lo fa mai.
E ora vengo al modulo tanto amato 3-4-2-1. Gli esterni devono fare tre ruoli, il difensore, il centrocampista e l'ala. Alonso ci è riuscito per un po' l'anno scorso. Bernardeschi pure. Entrambi poi sono scoppiati. Come si può pensare che lo faccia Tello?
L'ex Barca è un attaccante, salta l'uomo, dà profondità e superiorità numerica, non può diventare il Domenghini dei tempi nostri o lo Zambrotta della Nazionale di Lippi. Lo stesso discorso vale per Bernardeschi.
Non voglio sapere le ragioni, ma in questa squadra Berna non può finire in panchina per due gare di fila. C'e' qualcosa che non torna.
Un'altra contraddizione vista a Genova è la posizione di Borja. Per sottrarsi alla marcatura è rimasto più avanti, quasi seconda punta vicino a Kalinic costringendo Ilicic a rientri profondi a centrocampo. Ma non funziona così, la qualità di Ilicic deve stare vicina alla porta.
Mi aspetto da Sousa un salto di personalità in grado di far rendere al meglio un organico non stellare, ma che non può certamente valere meno di un Genoa, di una Samp o squadre del genere. La preparazione prima o poi dovrà essere smaltita.
Mai pensato allora al 4-3-3 con Tello a destra e Berna a sinistra, Borja interno con Badelj e Vecino? Questa è una. E il 4-2-3-1 con Badelj e Vecino davanti alla difesa, poi Tello, Borja, Berna con Kalinic in avanti?
Ma anche il 4-4-2 appena descritto con Ilicic-Kalinic in attacco e Borja che chiude l'esterno in fase difensiva e diventa trequartista quando si attacca?
Vado avanti? Non serve. Sousa ne sa mille volte più di me, per questo vorrei che sapesse interpretare meglio certe partite e non facesse diventare un fenomeno l'apprendista Juric che per mezz'ora ha incartato la Fiorentina.
I giocatori raccontano di un Sousa motivato e lui sì, intenso. Motivazioni e intensità le trasmetta alla squadra prima possibile perchè nessuno può giocare al calcio guardando le stelle (solo Antognoni) o specchiandosi. La Fiorentina deve essere umile, operaia, intensa e dopo fare anche gioco. Cercare il gioco per il gioco è un esercizio di un Barcellona che non c'è più.
Ieri intanto abbiamo assistito alla seconda presentazione dello stesso main sponsor. E poi dite che in Fiorentina non fanno le cose per bene. Il marchio Folletto per l'Italia, Vorwerk per l'Europa. Per fortuna questi aspirapolveri non sono in Asia o negli Usa, altrimenti si poteva pensare a una presentazione la settimana a seconda delle lingue. Peccato. Comunque, Folletto sia. Anche Ddv si è arreso. Non lo voleva in nessun modo, associare gli aspirapolvere (e l'ex marchio del Parma) alla nobile maglia viola gli sembrava una caduta di classe. Un marchio più prestigioso non s'è trovato e allora anche Diego alla fine si è piegato alla legge Cognigni: fare cassa. Sporchi, maledetti e subito. Ma è logico così, quando non hai altro modo per aumentare i fatturati in attesa dello stadio e della nuova ripartizione dei diritti tv, non resta che raccattare tutto.
Non voglio essere pessimista, anzi. Spero davvero di vedere la Fiorentina nel nuovo stadio nel 2022 (illuso?) e i diritti tv che non favoriscono le grandi nel 3023 (forse).
Nel frattempo la Fiorentina continua il suo rafforzamento societario. Dovrebbe tornare o è già tornato tra i manager, in pianta stabile il consigliere Gino Salica, primo presidente dei Della Valle. Il suo compito dovrebbe essere quello di ambasciatore con la città, i tifosi, i media, il mondo. Un ponte che liberi la Fiorentina dal suo isolamento.
La scelta non poteva essere migliore, forse Salica (intelligente, disponibile, competente, umile) è l'unico manager viola riuscito a ispirare simpatia. Un bel record