RIPARTIRE DAL CENTROCAMPO

25.07.2011 09:50 di  Mario Tenerani   vedi letture
RIPARTIRE DAL CENTROCAMPO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Un punto fermo può essere il centrocampo. Almeno in questo, il calcio non è cambiato. Si riparte sempre da lì per costruire una squadra, per misurarne le ambizioni. Anche in Champions League funziona così: chi ha velleità di vittoria irrobustisce e impreziosisce la mediana. Si tratta di miscelare chili, centimetri e qualità. Ognuno con la dose che vuole, ma i tre elementi restano imprescindibili. La Fiorentina è sulla stessa via: per riaprire un ciclo, spegnere le polemiche, riattivare l’entusiasmo, sta costruendo un centrocampo di ‘gamba’ e piedi. Un reparto che aiuta a guardare con una diversa prospettiva al futuro, in attesa  di maggiori certezze.

Il mercato regala variabili: Montolivo è più dentro che fuori, il Milan proprio in queste ore sta intensificando le attenzioni sull’ex capitano della Fiorentina; Vargas è reduce da una brillante Coppa America e quindi potrebbe andarsene di fronte ad un’offerta sontuosa; Behrami è una colonna, non si muove; mentre Aquilani, il valore aggiunto del ‘rombo’ che ha in testa Mihajlovic, è atteso a Cortina come colpo del mercato della Fiorentina. Non resta che ragionare, quindi, sull’oggi, aspettando eventuali cambiamenti dettati dalla trattative.

La cerniera, allora, della formazione viola potrebbe essere disegnata così: Montolivo vertice basso, al suo fianco Behrami e Vargas mediani di inserimento, Aquilani trequartista anomalo. Se alla fine Montolivo finirà al Milan, Corvino dovrà trovare a Mihajlovic una diga da piazzare davanti alla difesa, capace però anche di far ripartire il gioco.

Con questi nomi il centrocampo della Fiorentina si mostra come un settore competitivo, dotato di una bella carica agonistica, abile a spingere, con eccellente qualità. In Italia non sembrano esserci, al momento, molte squadre che possano vantare una seconda linea così fornita.

Qualcuno, però, si interroga sull’abilità di Aquilani a fare il ‘trequarti’. Il romano è giocatore completo: in carriera ha girato un po’ tutte le mattonelle del centrocampo, ma forse recitare a ridosso delle punte è la parte che gli riesce meno. Mihajlovic, invece, lo vede trequartista particolare, non classico. Bravo, cioè, a svolgere con la stessa perizia le due fasi, offensiva e difensiva. A suggerire il passaggio decisivo a Gilardino e Jovetic nel momento del possesso palla e a scalare all’altezza dei mediani in quella di non possesso. Alla Snejider, insomma, anche se l’olandese per struttura e rapidità è diverso da Aquilani. Ma nel lavoro no.

Questa sarà le vera scommessa di Mihajlovic: mandare a regime un reparto, con eccellenti interpreti, che potrebbe rilanciare la Fiorentina e le sue ambizioni.

Mario Tenerani

Il Giornale della Toscana