PROPRIETÀ VIRTUALE, OTTIMISMO REALE

21.07.2012 00:00 di  Leonardo Petri   vedi letture
PROPRIETÀ VIRTUALE, OTTIMISMO REALE
© foto di Firenze Viola

Ricordate le due velocità di cui parlava, ormai qualche anno fa, Cesare Prandelli per indicare il passo molto diverso con cui parte tecnica e società stavano portando avanti il progetto Fiorentina? Bene, ho la sensazione che presto le stesse parole potrebbero uscire dalla bocca di Montella. Da una parte lui, il suo staff, la squadra e chi sta cercando di costruire un organico all'altezza, con pochi soldi e, si spera, tante idee. Dall'altra una società, intesa come proprietà, sostanzialmente virtuale che sta raggiungendo i suoi obiettivi, rientrare dei soldi spesi nel lontano passato, non spenderne altri grazie al cosiddetto autofinanziamento, prendere tempo in attesa che qualcuno faccia l'offerta giusta per Jo-Jo (fa tenerezza Andrea che sostiene che Jovetic è fuori mercato quando quelli che dovrebbero essere suoi dipendenti lasciano continui spiragli aperti e non si fanno continuamente il prezzo). Oggi parlerò soltanto della parte migliore, quella che, nonostante tutto, mi continua a far pensare positivo riguardo alla stagione appena iniziata. Mi è piaciuto molto, ad esempio, l'approccio di Montella. Lavoro con la palla, poche parole ma molto chiare, concetti di gioco sempre propositivi e, soprattutto, la sensazione che abbia idee importanti ed originali. Da questo punto di vista il tentativo, vedremo se continuato nel tempo, di impostare Olivera davanti alla difesa fin dalla prima uscita mi sembra in linea con una squadra votata al gioco. E' presto per dire se sarà un Olivera alla Lodi (Montella recupererebbe un giocatore a Firenze già quasi giubilato) ma perlomeno si inizia con idee nuove, voglia di costruire qualcosa di originale, con la mente sgombra dai paletti del passato. E, detto per inciso, Olivera la qualità e le caratteristiche per giocare lì le avrebbe anche. Mi piace, di Montella, la capacità di andare oltre la banalità, i concetti dati per scontati e sono convinto che, da questo punto di vista, la Fiorentina sarà una delle sorprese del campionato. Converrebbe, forse, pensare meno a chi se n'è andato (a parte Behrami tutti elementi che ultimamente non avevano dato niente alla causa) e soffermarci sul lavoro quotidiano che senz'altro permetterà di vedere una squadra che cresce. Sarà che non aspettandomi niente dalla proprietà mi basta poco per alimentare il mio ottimismo, sarà che vedendo molte squadre potenzialmente più forti della Fiorentina l'idea che proprio i viola possano essere la sorpresa mi dà fiducia, ma a me sembra che anche Pradè e Macià stiano facendo, con ciò che passa il convento, il massimo. Elm, che la Fiorentina sta trattando, è un giocatore seguito da squadre di un livello superiore a quello attuale della Fiorentina, ha dimostrato di essere un centrocampista in grado di segnare e porterebbe a Firenze la tradizionale affidabilità scandinava. Il tentativo di lavorare su Poli mi sembra coerente col progetto di un centrocampo soprattutto di qualità. Su Viviano non so se manchino i soldi della proprietà per chiudere, se si tratti di una tattica viola per strappare le condizioni migliori o di semplice antipatia di Moratti verso i Della Valle ma la cosa che capisco ancora meno è l'idiosincrasia nei confronti di Neto, un portiere che è a Firenze da due anni e, pur non giocando mai, non ha perso minimamente la considerazione che di lui hanno in Brasile, tanto da essere nel giro delle Seleçao e di star preparando una piccola manifestazione come l'Olimpiade. Evidentemente a Nuciari, l'uomo che lo ha allenato attraversando le stagioni di Mihajlovic, Rossi e adesso Montella, non piace ma qualche dubbio mi permetto di nutrirlo. I nomi che la Fiorentina sta seguendo sono indubbiamente funzionali alle idee di Montella, compreso quel Gomez che mi ricorda un po' Giaccherini ma se ogni operazione si presenta così difficile sospetto che ciò non dipenda né da Pradè né da Macia né da Mencucci. Dipende da altri, dai vincoli che arrivano dalle Marche e dai niet dell'uomo forte a Firenze.

Leonardo Petri