PJACA E PASALIC UN’ALTRA BEFFA DOPO MERET. BASTA VENDERE ILLUSIONI, ANCHE BERARDI NON VERRA’. E DEFREL E’ UN BLUFF. CORVINO SENZA SOLDI E NON RIESCE NEPPURE A VENDERE GLI ESUBERI. MANCA UN MESE AL CAMPIONATO E I DELLA VALLE SONO SPARITI

17.07.2018 00:05 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
PJACA E PASALIC UN’ALTRA BEFFA DOPO MERET. BASTA VENDERE ILLUSIONI, ANCHE BERARDI NON VERRA’. E DEFREL E’ UN BLUFF. CORVINO SENZA SOLDI E NON RIESCE NEPPURE A VENDERE GLI ESUBERI. MANCA UN MESE AL CAMPIONATO E I DELLA VALLE SONO SPARITI
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© foto di Federico De Luca

Sull’arrivo di Pjaca ho sempre avuto forti dubbi, ma Pasalic, almeno Pasalic, sinceramente mi sembrava un’operazione alla portata della Fiorentina.

E invece no, signori, purtroppo ci siamo sbagliati un’altra volta. Indietro tutta. Indietro tutta, ma per andare dove?

Manca un mese all’inizio del campionato e purtroppo il mercato della Fiorentina assomiglia tristemente  quello dell’anno scorso e a quello di due anni fa. Poche idee e confuse, utopie, inseguendo sogni e chimere, illusioni vendute dai trombettieri e un pugno di mosche in mano.

Corvino assomiglia sempre più a quel Lord della letteratura che ha finito i soldi, ha le scarpe bucate e i vestiti lisi, ma è ancora convinto di poter girare in Rolls Royce e giocare al casinò.

Sono due mesi che i trombettieri ci raccontano del colpo Pjaca e del colpetto Pasalic dopo averci raccontato del colpo Meret. Due mesi persi a inseguire un mercato che non c’è e probabilmente non si farà mai. Prigionieri e vittime di giochi e promesse di procuratori, incapaci di portare a casa giocatori veri, da Fiorentina. Non so cosa pensare.

Avevo già detto che le storie di Meret prima (sbandierato come fatto dai soliti noti) e di Pjaca dopo, mi facevano venire alla mente quella di Jovetic venduta per tutta l’estate scorsa, ma sinceramente pensavo di sbagliare.

Corvino era convinto e sicuro, l’ha detto praticamente a tutti, non più tardi di una settimana fa, che quei due erano della Fiorentina, che aveva in mano l’accordo con il procuratore dei due giocatori, che avrebbero giocato di sicuro a Firenze. Forse l’ha detto anche a Pioli.

Oggi le certezze di Corvino stanno crollando una dopo l’altra.

Pasalic sta andando all’Atalanta e la Juventus non ha nessuna intenzione di prestare Pjaca alle condizioni della Fiorentina.

Mi chiedo con grande umiltà: ma come si fa a pensare (e dirlo) di avere già chiuso affari del genere con società potenti politicamente ed economicamente come il Chelsea e la Juventus?

Come si fa a investire in termini di idee, di tempo e di energie per inseguire piste quasi irraggiungibile?

Cose del genere si rivolvono in 48 ore, o sì o no, ma ho la bruttissima sensazione che fino a quando tratta con il Crotone, Corvino ha la sua forza. Oltre è difficile, complicato, probabilmente impossibile andare.

Ci hanno raccontato di tutto in queste settimane, che si aspettava Sarri per la firma di Pasalic, che si aspettava la fine del mondiale per la firma di Pjaca. Ma quando mai.

Pasalic non è in rosa del Chelsea da tre anni, l’hanno prestato anche all’ufficio di collocamento della City. Bastava alzare il telefono, proporre l’affare e chiuderlo. Il problema è un altro: il Chelsea non è una società amica dopo la vicenda Salah e Corvino non può e non vuole spendere.

Sta provando operazioni a costo quasi zero, pagherò, che se possono funzionare con società più piccole, non riescono con Chelsea e Juventus. Fra l’altro s’era ampiamente capito che i due giocatori sono sulla lista dei cedibili, per prenderli vanno pagati.

Corvino ha poco budget e purtroppo quello che aveva l’ha già speso per riscattare Saponara (complessivamente undici milioni spesi male), Pezzella (complessivamente quasi dodici), tre per Ceccherini, tre per Hancko e otto per Lafont, più tante spese a pioggia per le solite scommesse.

Pasalic sta andando all’Atalanta e non mi meraviglio. Hanno soldi e idee. E non mi meraviglio neppure dell’atteggiamento della squadra bergamasca che vuol mettere i bastoni fra le ruote della Fiorentina. Corvino l’anno scorso si è fatto beffare con il giovane difensore Mancini perso per duecentomila euro con il Perugia che poi l’ha venduto all’Atalanta. Ora che vale 10 milioni la Fiorentina ha fatto causa al Perugia e all’Atalanta, causa naturalmente persa. L’Atalanta non l’ha presa bene.

Corvino avrebbe voluto Pasalic in prestito con diritto di riscatto, il Chelsea vuole l’obbligo per mettere a bilancio l’entrata sicura fra un anno.      

Più o meno la stessa cosa sta succedendo per Pjaca. La Juventus è disponibile a vendere, deve recuperare risorse da mettere a bilancio per l’affare Ronaldo. Prestito oneroso a dodici milioni, più altri dodici fra un anno con obbligo di riscatto poteva andar bene. Corvino non vuole l’obbligo. In più la Juve vuole anche la clausola di recompra.

Operazione complessa, era facile intuirlo. Una roba del genere non è alla portata di questa Fiorentina minima, 24 milioni nella loro gestione i Della Valle li hanno spesi solo per Gomez. E allora torno a domandarmi: ma perché ti devi infilare in una roba del genere? Credi davvero al potere di un procuratore? Va beh i pallini, ma non ci sono altri giocatori?

Chelsea e Juve hanno la proprietà dei cartellini, decidono loro. Stop.

Su Pjaca mi lascio un piccolo margine e ripeto quello che ho detto dall’inizio della storia: forse una strada si può ancora trovare se la Fiorentina promette un’opzione su Chiesa alla Juventus. Mi chiedo: conviene?

Ora i trombettieri, per alzare fumo su questo colossale flop, dirottano l’attenzione su Berardi. Attenzione, anche qui siano al millantato credito. Berardi non costa meno di 20 milioni (a voler star bassi), è un tipino, ha già rifiutato in passato Juve e Inter, vuole solo la Roma per tornare da Di Francesco. E poi, la Fiorentina i soldi li vuole investire? Non credo. Questa sembra la storia di Politano dell’anno scorso. E non abbocchiamo su Defrel, meglio far giocare un Primavera.

Manca un mese all’inizio del campionato e sinceramente non mi aspettavo un altro mercato così sciatto.

E pensare che quest’anno era tutto più semplice. La proprietà ha stanziato un budget (un ventino circa), gli altri hanno detto a Corvino di recuperarli vendendo tutti i giocatori inutili che Pioli non vuole. Corvino non è riuscito a fare neppure questo. E’ andato via soltanto Bruno Gaspar perché il procuratore Mendes lo ha ripreso e restituito i soldi di un  affare sbagliato (5 milioni) alla Fiorentina. Gli altri sono ancora tutti qui, da Eysseric a Maxi Olivera, da Sanchez a Cristoforo a Thereau e Dragowski e compagnia. Se pensate che Ausilio dell’Inter in pochi giorni ha venduto giovani e giocatori in esubero per 40 milioni per comprare Nainggolan, capite quante difficoltà abbiano gli uomini mercato dei viola.

Bastava programmare le uscite per tempo e puntare 3-4 giocatori raggiungibili e non chimere. E sono tanti. Il problema è sempre lo stesso, ho la sensazione che Corvino non sia più un protagonista, ma viva al rimorchio di situazioni che non riesce più a controllare. Ha perso potere.

Che succederà? Spero che le cose possano cambiare e non lo dico con ironia. A volte il mercato muta in  un attimo.

Certo che Pioli ha già detto dei suoi timori "mancano giocatori in tutti i reparti" e invitato "tutti a fare di più, a cominciare dalla società".

Fra dieci giorni ci sarà (speriamo) il primo preliminare di Europa League e questa Fiorentina forse può bastare, ma non potrà bastare in assoluto.

Ad oggi Ceccherini ha sostituito numericamente il povero Astori, Hancko ha sostituito numericamente Bruno Gaspar, il portiere ha sostituito Sportiello. Come si vede, mercato zero. Se pensate che se n’è andato Badelj, il giocatore più importante per le trame di gioco, fate voi le considerazioni.

Che Fiorentina si vuole fare?

A questa domanda vorrei che rispondesse la proprietà invece di stare allineata, coperta e lontana dalle responsabilità. Corvino sta dicendo a tutti (e i trombettieri hanno cominciato a scriverlo e a dirlo) che non ha budget, niente soldi, non può fare mercato e quindi scarica sulla proprietà. Che tace.

Ma anche qui, se avessero pensato calcio, c’era la possibilità di vendere Chiesa a 70-80 milioni. E forse più. Ma sarebbero state necessarie idee, forza sul mercato e potere per reinvestire su 7-8 giocatori forti. Non è stata fatta né l’una né l’altra cosa. E Chiesa, naturalmente, non sarà felice se resterà questa squadra modesta.

Siamo un’altra volta in mezzo al guado. Ora mi aspetto (come l’anno scorso) una telefonata di Diego a Corvino per spingerlo a comprare qualcosa e qualcuno per spegnere mugugni e malumori. Anche dell’allenatore. Un po’ come successe negli ultimi dieci giorni di mercato della passata stagione. Lo farà?

Attendiamo fiduciosi.