PECCATO, MA CREDICI ANCORA FIORENTINA: L’EUROPA È POSSIBILE. MAI GIOCATO DA SQUADRA, IL CUORE NON BASTA. SOLO STRAPPI DI CHIESA E UN GRANDE VERETOUT. SERATA NO DI PIOLI. I PORTIERI BOCCIATI.

19.04.2018 00:02 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
PECCATO, MA CREDICI ANCORA FIORENTINA: L’EUROPA È POSSIBILE. MAI GIOCATO DA SQUADRA, IL CUORE NON BASTA. SOLO STRAPPI DI CHIESA E UN GRANDE VERETOUT. SERATA NO DI PIOLI. I PORTIERI BOCCIATI.
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© foto di Federico De Luca

Peccato, finisce qui una fantastica striscia che durava da due mesi, sei vittorie e due pareggi. Peccato perché la Fiorentina è stata in vantaggio anche per due a zero e non ha saputo gestire una partita che cominciata malissimo, si era messa benissimo nel giro di pochi minuti. I viola hanno il merito di avere sempre lottato, di avere messo tutto in campo ancora una volta, anche in dieci contro undici, ma il demerito di non aver saputo controllare le situazioni, i momenti e i vantaggi, soprattutto il primo, ma anche il secondo.

Oggettivamente è stato tutto difficile perché l’arbitro Damato in serata disastrosa ha portato rapidamente la gara verso il caos. E nel caos è successo di tutto. Rigori dati, rigori annullati, Var a ripetizione, espulsioni in campo e in panchina, falli fischiati male anche a centrocampo, giocatori padroni. In questo clima la Fiorentina non ha saputo ragionare con la sufficiente lucidità, si è fatto coinvolgere in una gara per niente tattica e molto nervosa. Giocando a viso aperto, a volte istericamente, senza accorgimenti tattici, squadre lunghe, era chiaro che alla fine prevalesse la formazione più tecnica e con giocatori più forti.

Mi dispiace, parlo sempre malvolentieri dell’arbitro, ma se la partita è stata un caos la colpa è soltanto di Damato. Non l’ha diretta, l’ha accompagnata. Se ci fosse stata la possibilità di farlo, Damato sarebbe stato da sostituire nell’intervallo. Di sicuro questo clima se ha sfavorito la Lazio, di sicuro non ha consentito alla Fiorentina di giocare come sa. Anzi. Proteste, interruzioni, isteria, hanno minato la lucidità e la concentrazione. Metterla sui nervi non è il terreno dei viola.

Una cosa però va detta: nel caos la Lazio ha cercato comunque di giocare da squadra, la Fiorentina non c’è riuscita. Quella che era stata la forza dei viola nella striscia positiva, compattezza, equilibrio, organizzazione, non si è vista, se non a tratti. Per fortuna gli strappi di Chiesa in contropiede sono stati dirompenti hanno squarciato la Lazio fino alla fine. Per fortuna gente come Veretout che è stato devastante, Vitor Hugo o Pezzella non hanno mai mollato, ma quando è arrivato il momento di giocare a calcio, la Fiorentina ha fatto fatica.

E stasera chiamo in causa i portieri, ma anche Pioli. Sportiello ha fatto una leggerezza imperdonabile a certi livelli. Dragowski forse è stato penalizzato dall’entrata a freddo, ma ha colpe evidenti sul pari di Caceres e non solo. Non mi è piaciuto neppure Pioli, cominciando dalla preparazione della gara. La Lazio gioca con sei centrocampisti, tornare al 4-2-3-1 con giocatori impalpabili come Gil Dias o sopravvalutando le capacità di Dabo in un centrocampo a due, è stato un errore. Ha avuto anche la possibilità di correggere in corsa, ma non l’ha fatto. Dabo che sta diventando il beniamino del pubblico per il suo agonismo e la generosità, se vogliamo parlare di calcio, è sempre stato messo in mezzo, dai centrocampisti laziali. Non ha mai trovato la posizione, non basta randellare o recuperare. Gil Dias a fare il terzino anche no. Il portoghese andava sostituito nell’intervallo. In panchina stavolta c’erano soluzioni, palleggiatori come Saponara o gente come Benassi che la palla la sa gestire. Ma anche sostituire Simeone (non benissimo) con un’altra punta come Falcinelli, non mi ha convinto. Sul tre a tre, insisto, se non l’hai fatto prima, andava tolto Gil Dias.

Negli occhi resta comunque la soddisfazione per la straordinaria forza di volontà di questo gruppo che ci entusiasma perché lotta sempre, non molla mai un centimetro gioca per la maglia. Una sconfitta sposta di poco quando esci dal campo come è uscita la Fiorentina. Del resto, possiamo metterla anche così, la Lazio sulla carta era più forte. Questa gara dal coefficiente di difficoltà altissimo. Ci aspettiamo una reazione già sabato a Sassuolo perché comunque l’Europa League è sempre possibile, a un passo e questa Fiorentina proverà fino in fondo a centrare un obiettivo da dedicare al Capitano.