PALLA A IACHINI, SERVE UNA QUADRATURA TATTICA. CHIESA E I CAMBIAMENTI NELLO SPOGLIATOIO DOPO LA PARTENZA, LE OFFESE AL FRATELLO INACCETTABILI
Palla e lavagna a Beppe Iachini. Dalla conferenza stampa di fine mercato targata Pradè esce rinforzata la responsabilità che pesa sulle spalle del tecnico. Al netto di contraddizioni offensive tutte da verificare è sull’assetto generale della squadra che Iachini dovrà lavorare, individuando un modulo congeniale anche e soprattutto ai nuovi acquisti arrivati per il centrocampo. Per ora l’allenatore ha privilegiato il palleggio di Bonaventura e Castrovilli relegando Amrabat davanti alla difesa per necessità dettate dal forfait di Pulgar, ma è in particolar modo l’inserimento di Callejon a risultare - sulla carta - forzato nello scacchiere attuale.
L’esterno spagnolo è reduce da parecchie stagioni trascorse nel 433 marchio di fabbrica del Napoli di Sarri, ed è stato proprio nelle stagioni del tecnico fiorentino che ha reso di più anche sotto il profilo realizzativo. Se i 7 gol messi a segno negli ultimi due campionati fanno pensare a un lento ma inesorabile declino andrà tenuto di conto il rendimento in termini di assist, ma anche come il suo impiego in campo possa condizionarne le prestazioni. E d’altronde proprio questo si chiede a Iachini, individuare la formula migliore per far rendere al meglio ogni giocatore.
Di certo il tecnico può contare su uno spogliatoio che adesso potrà disintossicarsi dalle mille voci di mercato. In tal senso sarà interessante seguire il campionato di Pezzella e Milenkovic già inevitabilmente in bilico per quelle paventate cessioni che non si sono concretizzate in estate (ma su entrambi c’è da scommettere in termini di professionalità) ma anche come tutto il gruppo si comporterà dopo l’addio di Chiesa. Inevitabile che nell’ultima stagione taluni atteggiamenti (e molti malumori) non siano passati inosservati all’interno dello spogliatoio, altrettanto che la partenza di Federico possa favorire un nuovo clima, diverso, meno elettrico.
A proposito di Chiesa non si placa invece la macchina del fango alimentata dai social. Se qualche fischio all’uscita della clinica Fanfani era più che prevedibile offese e minacce riversate nei confronti del fratello o dei familiari rientrano nella pura imbecillità, figlia di una dinamica dilagante. Bene avrebbe fatto il club a prendere le distanze da quelle legioni d’imbecilli (cit.) che hanno ritenuto opportuno sfogare le proprie frustrazioni picchiettando sui tasti e trincerandosi dietro a un monitor, perchè francamente annoverare elementi di questo tipo nella tifoseria è tutt’altro che un vanto.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it