ORA LA FIORENTINA VUOLE STUPIRE. UN PATTO CON ITALIANO PER DIVENTARE LA SORPRESA DEL CAMPIONATO: LA SQUADRA CI CREDE. UN MERCATO INTELLIGENTE ANCHE SENZA BOTTO FINALE. GONZALEZ UN TOP. L’ALLENATORE HA IDEE E SOLUZIONI

02.09.2021 16:51 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ORA LA FIORENTINA VUOLE STUPIRE. UN PATTO CON ITALIANO PER DIVENTARE LA SORPRESA DEL CAMPIONATO: LA SQUADRA CI CREDE. UN MERCATO INTELLIGENTE ANCHE SENZA BOTTO FINALE. GONZALEZ UN TOP. L’ALLENATORE HA IDEE E SOLUZIONI

Chiuso il mercato ora il tema che appassiona è uno e uno solo: dove arriverà questa Fiorentina? Se volete sapere la mia, ammesso che interessi a quei due o tre fedeli lettori, dico subito che ho una sensazione positiva. Penso positivo. E non lo dico perché consulto gli astri, leggo nella sfera di cristallo o sono un seguace dell’ottimismo del compianto Tonino Guerra, mi conoscete, ma perché cerco di fare un semplice ragionamento calcistico. Se possibile, naturalmente. 

E non mi venite a dire che la palla è rotonda e robe del genere che fanno parte di un calcio che non c’è più. Il pallone non sarà mai matematica, non mi piacerebbe, ma oggi quando si parte da un’idea, si fanno le cose in maniera scientifica, con studio, programmi e idee, si crea un’organizzazione di gioco, è più facile crescere e raggiungere risultati. E questi segnali sono forti e chiari.

Gli anni scorsi la Fiorentina non l’ha fatto, s’è affidata a un calcio vecchio, c’erano contraddizioni e sappiamo bene come è andata a finire. Quest’anno è diverso e riparto dalla figura centrale che é diventata finalmente quella dell’allenatore.  

La Fiorentina è ripartita da lì, è andata a prendere il giovane più talentuoso, un potenziale campione della panchina, e ha deciso di affidarsi al suo gioco, al suo modo di lavorare e alle sue idee che hanno funzionato a Trapani prima e straordinariamente bene alla Spezia poi. 

E’ ripartita da un giochista e dalla convinzione ormai sdoganata che attraverso il gioco i giocatori medi crescono, lavorano meglio, e le squadre migliorano. Sabato c’erano in campo undici elementi dell’anno scorso e sembrava un’altra Fiorentina: questa è la prova provata.

Preso l’allenatore è stata ritoccata la squadra per farla assomigliare il più possibile a quello che ha in testa Italiano. Ma sono stati immessi anche giocatori di livello superiore come Gonzalez e sulla carta pure Torreira, Odriozola e Nastasic.

Qualcuno obietterà che Berardi non è arrivato, manca un vice Vlahovic, è vero, si poteva fare ancora meglio naturalmente, ma non mi preoccupo più di tanto. So come lavora Italiano e so che se verranno momenti di emergenza troverà soluzioni, avrà provato alternative, all’interno di uno schema di gioco. L’anno scorso nello Spezia senza centravanti in quella posizione ha giocato Agudelo per un paio di partite e se l’è cavata molto bene.

Ecco perché sono ottimista. Ma non solo per questo. Ho visto in questi due mesi di lavoro che i primi a credere in quello che fanno sono i giocatori. Italiano è stato convincente e giocare un calcio moderno, propositivo, dinamico, offensivo e coraggioso è diventata una sfida divertente per tutti. Una grande sfida. 

L’anno scorso questa squadra basata sui singoli andava in campo triste, non era convinta di quello che faceva, al primo errore subentrava la paura del non sapere come uscirne. Crollava. Quest’anno vedete giocatori felici, vogliosi, con grande rabbia e carattere: sanno cosa devono fare anche nei momenti di difficoltà.

Ma anche psicologicamente la sfida  è interessante. Sicuramente l’allenatore ha lavorato sul doppio binario del gioco e l’ho detto, ma anche dell’orgoglio. Troppi di questi ragazzi lottano da due anni per non retrocedere, hanno preso critiche e umiliazioni, è il momento di far vedere davvero cosa valgono. La molla è scattata, in questo lavoro credono tutti, s’è già visto. Callejon che rischia di rompersi una gamba per recuperare un pallone in una partita amichevole a Moena è un segnale molto forte.

Ecco perché mi piace questa squadra, perché vedo un’energia e una positività che sembravano non appartenere più alla Fiorentina. Vedo delle basi che sono state gettate e sulle quali si potrà costruire.

Ora una domanda è: dove può arrivare questa Fiorentina? 

Sento sempre più addetti ai lavori dire che questa potrebbe essere la squadra rivelazione della stagione. Lo penso anch’io, poi il calcio è strano, ma il lavoro fatto fino a questo momento porta proprio in quella direzione.

Mi sembra cresciuta anche la dirigenza nel suo complesso dopo due anni di rodaggio e di tanti, evidenti errori. Si parla meno e si programma di più. E non ci deve essere la paura di fissare degli obiettivi, dentro e fuori dallo spogliatoio. Questa squadra deve osare, tutti devono provarci ed essere ambiziosi. Se poi non si centrano gli obiettivi poco importa, il tifoso è già soddisfatto quando vede che ci hai provato con tutte le tue forze. E questa squadra ci proverà.

Per bilanciare il ragionamento non si può non tenere presente che la base di partenza è lontana, risalire da quaranta punti è molto faticoso, ma anche questa scalata ardua deve essere carburante per la sfida.

Andare oltre, abbattere gli ostacoli. L’anno scorso Italiano nello spogliatoio dello Spezia disse una roba del tipo “tutti pensano che siamo già retrocessi, vogliamo provare a giocare un calcio coraggioso come non abbiamo mai fatto per dimostrare chi siamo?”. La squadra raccolse la sfida. 

Sono sicuro che un discorso simile è già stato fatto anche a questo gruppo: andare oltre è l’obiettivo. Sono convinto che dentro questo spogliatoio sia nato una sorta di patto che in campo cementa il gruppo. Dove arriverà la Fiorentina non lo so, ma questa deve essere la mentalità che accompagna un calcio come quello di Italiano. 

Ripeto un concetto già espresso: discorsi simili ha fatto Mancini nello spogliatoio della nazionale due anni fa quando ha proposto il suo modo offensivo e spregiudicato di giocare. La squadra l’ha seguito e avete visto la magia.

Cose analoghe in campionato sono successe all’Atalanta, al Sassuolo, quelle devono essere squadre di riferimento. L’Atalanta ha cominciato con Gasperini nel 2016 ed era più o meno nelle condizioni della Fiorentina di oggi. Hanno creduto in un gioco e avete visto cosa è successo. Anche vendendo i giocatori, cambiandoli, il gioco funziona sempre e ti aiuta a crescere. Ma anche il calcio brillante del Sassuolo ha portato risultati, l’Europa e plusvalenze. Sono esempi che devono far pensare positivo con la consapevolezza che questa è Firenze, questa è la Fiorentina e la storia del calcio è passata da qui. A maggior ragione si devono trovare energie e motivazioni.

Se poi analizziamo la rosa dopo il mercato, vediamo che per il 4-3-3 di Italiano c’è un gruppo costruito bene. Per essere perfetti serviva un quinto esterno e un vice Vlahovic, sono d’accordo. Anch’io avrei preso Berardi, ovvio. Ma anche Orsolini. E un centroavanti. 

Ora che non ci sono e penso al lavoro dell’allenatore, sono sicuro però che nell’emergenza per quei ruoli si inventerà qualcosa, lavorerà su qualcuno e la rosa è molto duttile. Per l’esterno, faccio degli esempi. In certe situazioni ci potrebbe essere Odriozola, ieri l’ha detto: ha cominciato nel Real Sociedad da ala destra. Bonaventura ha giocato una vita sull’esterno, nel Milan anche nel 4-3-3. Sono quasi convinto che Italiano lavorerà su Castrovilli che se mentalmente ci crede, ha il fisico e quei movimenti li può fare. Tanto per dire cose di calcio. 

Per il vice Vlahovic anche a me non sembra adatto Kokorin. E’ distante per caratteristiche anche dal calcio di Italiano, spero di sbagliare. Comunque Gonzalez ha forza fisica e qualità che in emergenza in posizione centrale può giocare. Magari Italiano ha in mente qualcosa, vi ho già detto di Agudelo.

Questo non vuol dire che sia tutto bello, che tutti siano bravi, che la Fiorentina è già in Europa. 

Sto semplicemente dicendo che sono state gettate le basi per fare qualcosa di bello e questa ricerca, questo lavoro, vanno accompagnati con simpatia.

Leggo dal sondaggio del nostro giornale online, che più dell’ottanta per cento dei tifosi approva il mercato, è sostanzialmente soddisfatto. Non è poco, una bella base di consenso anche questa.

Poi, è chiaro, che il lavoro da fare è ancora tanto. I difetti ci sono e si sono visti, ma come detto si sta lavorando su qualcosa di affascinante e difficile. Ne vale la pena. Se devo fare delle percentuali su quello che ho visto credo che la Fiorentina sia al sessanta per cento del potenziale, anche meno. Ma vedo crescere i movimenti, la convinzione, la personalità. Segnali che vanno colti e coltivati. Due mesi di lavoro sono pochissimi e anche questo va sottolineato. 

Credo che Italiano sia andato anche oltre le sue speranze, penso sia soddisfatto, ma sa benissimo che potranno arrivare momenti difficili con squadre più forti e più avanti nella maturazione. Importante sarà che tutti continuino a remare dalla stessa parte. Inutile ricordare sempre che Sacchi, ma anche il già citato Gasperini e altri, all’inizio del loro calcio rischiarono l’esonero. Le società ci hanno creduto e ci crederà anche questa, la strada è imboccata.

Non ho parlato di Torreira e del regista classico che finalmente c’è. Ma potrà giocare anche con Pulgar, le soluzioni ora sono tante. A dire il vero con Duncan e Amrabat che sono rimasti, i centrocampisti sono anche troppi (nove per tre posti) e la gestione di un gruppo così numeroso è un’altra sfida nella sfida.

Chiudo con Vlahovic. Avete visto che “veleno” ha dentro? Sta contagiando tutta la squadra, questo dovrà essere l’atteggiamento. Non ha firmato il rinnovo e non so se firmerà. L’ho detto e lo ridico oggi, senza rinnovo calcisticamente sarebbe stato meglio venderlo. Ma oggi non ha senso ribadirlo, Rocco ha accettato la sfida rischiosa, per un anno si aspetta da lui che trascini la Fiorentina e la aiuti a crescere per tornare al livello che merita. Dopo si vedrà, probabilmente andrà via, ma non deve essere un tormentone. Se la Fiorentina tra un anno sarà a un livello più alto nel gioco e in classifica, sarà più facile sostituirlo e con quei soldi trovare giocatori disposti a venire a Firenze. Poi magari firma e stupisce, vedremo.

Questa è una sfida per tutti. Penso positivo, spero di non sbagliare, ma nessuno deve deludere.