OGGI ARRIVA L’EUROPA LEAGUE... RITIRO VICINO, MERCATO AVANTI TUTTA: ECCO LE CASELLE DA RIEMPIRE. ANCHE IN PORTA SERVE QUALITA’. PIOLI VUOLE UNA FIORENTINA D’ATTACCO
In giornata, probabilmente gia’ in mattinata, arriverà il verdetto della UEFA: salvo clamorosi ribaltoni, il club rossonero sarà estromesso dall’Europa per la stagione 2018/19 e forse subirà sanzioni accessorie di una certa rilevanza. Se sarà davvero così, il Milan cercherà aiuto al TAS di Losanna e intorno al 7-8 luglio sapremo anche i risultati definitivi circa questo pronunciamento.
La società viola non potrà aspettare il TAS, se oggi i viola dopo solo un anno di purgatorio torneranno in Europa, le macchine del mercato dovranno marciare ancora più decisamente verso un rafforzamento deciso della squadra.
La certezza europea semmai raggiungerà Pioli e la squadra nei primi giorni di Moena.
Pensare, però, che per il ritiro il mercato sia pressoché concluso è una mera utopia: sarebbe già importante dare a Pioli un portiere, ruolo delicato, e almeno un centrocampista, colui che sostituirà Badelj davanti alla difesa. Per le prove tattiche del tecnico sarebbe opportuno, visto che la Fiorentina cambierà pelle rispetto ad un anno fa, rinunciando al regista e puntando tutte le fiches sulla ruota del 4-3-3.
Una considerazione sul portiere: Corvino aveva giustamente puntato su un candidato forte come Meret, dimostrando quanto sia strategico il numero uno. Purtroppo altri grandi club si sono trovati nella situazione della Fiorentina, vedi Roma e Napoli. Si è scatenata un’asta che ha messo fuori, di fatto, i viola. A 30 milioni la Fiorentina non può partecipare. Adesso c’è l’urgenza di trovare un portiere di qualità a pochi giorni dal ritiro. Non è facile, ma i dirigenti viola devono provarci: i nomi che girano, a cominciare da Gabriel, fanno rimpiangere Sportiello. Francamente per la porta della Fiorentina servirebbe qualcosa di meglio per non incappare in spiacevoli inconvenienti.
In difesa Pioli è quasi a posto: a destra Milenkovic e alle spalle Laurini. Il serbo è anche un bel centrale, quindi può diventare alternativa a Pezzella e Hugo. Serve solo un’altra riserva. A sinistra c’è Biraghi con il giovane Hancko pronto a subentrare (anche lui può fare il centrale).
In mezzo al campo servono mediano titolare e riserva: Soucek è un buon elemento, con lui ne dovrebbe arrivare un altro. Benassi e Dabo sono una parte della cerniera, a sinistra Veretout e poi un altro giocatore da comprare, magari Pasalic.
In attacco Simeone titolare e per le alternative la Fiorentina giocherà in casa: Vlahovic, Gori, Graiciar. A sinistra partirà Chiesa (rientrando sul destro, Pioli è convinto possa fare 12-13 gol) con Sottil di rincorsa. Sull’altro lato servono un titolare, che bello arrivasse Pjaca, alternativa De Paul, e una riserva.
Sarà una Fiorentina votata all’attacco con un tridente di punte vere, non farlocche: un centrocampo con un mediano più incontrista che regista, assistito da interni capaci anche di attaccare come Benassi e Veretout. I difensori saranno bloccati, ma attenzione: la linea sarà spesso a “tre e mezzo”. Milenkovic scivolerà al centro quando Biraghi, in automatismo con Veretout accompagnerà l’azione, a seconda se il tempo del gioco lo consentirà. Di sicuro Simeone, Chiesa e uno, ad esempio Pjaca, non avranno compiti difensivi. L’equilibrio sarà attaccare con 5 e difendere con altrettanti uomini.
Questo è il quadro del mercato viola, al netto di qualche aggiustamento che andrà fatto in panchina.
Corvino, abilissimo venditore, sarà chiamato a piazzare i giocatori in esubero, che tra prima squadra e Primavera non sono pochi. Risorse economiche che andranno incontro alle esigenze di Pioli: l’allenatore ha chiesto una rosa asciutta, ma di qualità. Il monte ingaggi salirà, come previsto, intorno ai 45 milioni lordi, ma soprattutto andrà rimodulato in base alla meritocrazia: basta con la retta orizzontale, serve una linea verticale, i bravi devono guadagnare meglio. Questo consentirà di spendere qualcosa in più di stipendi per quei calciatori in grado di innalzare il livello della Fiorentina.
Nel giorno dell’Europa la dirigenza viola non deve smarrire la stella polare che si chiama qualità.