LJAJIC VICINO AL RINNOVO. IL DESTINO DI NETO A FERRAGOSTO. I BIG CERCANO LA FIORENTINA...

27.07.2013 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
LJAJIC VICINO AL RINNOVO. IL DESTINO DI NETO A FERRAGOSTO. I BIG CERCANO LA FIORENTINA...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Ljajic non vuole scappare dalla Fiorentina, sente la fiducia del branco viola, è stuzzicato dall'idea di diventarne uno dei leader più autorevoli, suda e spinge in allenamento come mai aveva fatto in precedenza, sa che Montella stravede per lui e quindi gli deve riconoscenza. Ma la trattativa per il rinnovo non è un pic-nic e l'ingaggio, sia chiaro, è l'ultimo dei problemi, anche se sara' raddoppiato. Il vulnus è la clausola rescissoria. Quella da apporre in allegato al contratto. Su quel punto Ljajic e Ramadani (ancora lui...) sono pronti a dare battaglia con la Fiorentina. 
Ecco l'unico problema: una volta dipanata questa matassa, il sì di Ljajic dovrebbe arrivare in scioltezza. Insomma, c'è una buona dose di ottimismo per vedere ancora in viola Ljajic, anche se con tutta la prudenza che occorre. L'interlocuzione sarà tra il presidente esecutivo Cognigni e Ramadani: il dirigente ha conservato un buon rapporto con il procuratore che ha agitato l'estate viola. Anche questo  dovrebbe essere un segno "plus" nella vicenda. Lo stesso Cognigni, pochi giorni fa a Moena, si è dichiarato ottimista e qualche ora dopo il sigillo ce lo ha messo Della Valle. E' possibile che il patròn e il suo più stretto collaboratore si sbilancino in dichiarazioni del genere senza avere una ragionevole certezza di segnare un gol decisivo? 
La cifra della clausola potrebbe trovarsi intorno ai 12-13 milioni di euro: sintesi tra i 20 richiesti dalla Fiorentina e gli 8 di Ramadani. Sarebbe comunque un indennizzo per il club viola se tra un anno Ljajic chiedesse di essere ceduto. L'alternativa è la mancata firma del serbo con lo svincolo a zero euro tra 12 mesi. In tal caso, per non riprodurre un pernicioso remake del film su Montolivo, Della Valle si troverebbe nella condizione di venderlo immediatamente, portando però a casa una somma probabilmente inferiore all'ipotetica clausola.
Capitolo portiere: bisogna registrare una commendevole manovra di sostegno psicologico da parte di società, allenatore e compagni. In allenamento, durante le amichevoli, in sala stampa non si contano più gesti e interventi a favore del numero uno brasiliano. Da parte sua Neto, fino ad oggi, non ha sbagliato niente. E anche nelle interviste si è dimostrato carico e robusto sul piano temperamentale: "Il portiere della Fiorentina sono io", ha urlato Neto. Bene, ma è innegabile che i dirigenti abbiamo sondato varie alternative sul mercato, anche per un legittimo scopo cautelativo. 
E allora? Montella, principale sponsor del portiere, ha spiegato alla dirigenza che scioglierà le ultime riserve dopo il poker di amichevoli internazionali con Limassol, Gaziantepspor, Villarreal e Sporting Lisbona. A quel punto saremo a ridosso di Ferragosto e se Neto avrà convinto definitivamente il tecnico, sarà lui a difendere la porta della Fiorentina in Italia e in Europa. Altrimenti il club viola avrà due settimane di tempo abbondanti per trovare un portiere all'altezza. 
Infine i big: De Rossi flirta con la Fiorentina anche perché in riva all'Arno ha una colonia di amici. Verrebbe volentieri, ma guadagna 6 milioni e 200mila euro netti a stagione per altri due anni... E la Roma per il cartellino chiede 15 milioni... Non è operazione da mercato italiano... Ma l'aspetto che più deve inorgoglire i tifosi viola è l'interesse di De Rossi e di altri campioni...
Pare, infatti, che sul cellulare dei dirigenti viola siano arrivati messaggi di richiesta per venire alla Fiorentina anche da due big più forti addirittura di De Rossi. Un italiano...e uno straniero... 
Quando hanno letto quei nomi gli uomini di Della Valle sono sobbalzati. Economicamente sono missioni impossibili, ma la Fiorentina gode perché adesso è appetita dai calciatori di livello mondiale. Significa aver disegnato un modello e aver creato un progetto tattico all'avanguardia. Vi pare poco...? 
Mario Tenerani

Il giornale