LA CRESCITA NEL GIOCO E L'ANNOSO PROBLEMA DEL GOL, CACCIA ALLE SOLUZIONI TRA UNA GARA E L'ALTRA. E COMMISSO TORNA A PARLARE
Carattere, personalità, persino un pizzico di maturità, sono tutti i fattori che la Fiorentina ha già dimostrato di possedere in questo avvio di stagione. Se l’impatto con la nuova stagione piena zeppa d’impegni poteva creare qualche problema al gruppo di Italiano il passaggio del turno di Conference, e le buone prove al cospetto di big del calibro di Napoli e Juventus, parlano a favore della gestione del tecnico, seppure forse mai come in queste prime giornate si sia ritrovato al centro di qualche critica.
Eppure analizzando il percorso fin qui tenuto da squadra e tecnico l’aspetto più evidente resta sempre e comunque una difficoltà realizzativa ben poco scalfita dall’apporto delle punte. A distanza di mesi dal suo arrivo il brasiliano Cabral ha un solo gol all’attivo in 5 presenze tra campionato e doppia sfida al Twente, mentre Jovic dopo il gol all’esordio in campionato contro la Cremonese ha fallito sabato contro la Juventus l’opportunità del bis fallendo il rigore concesso per il fallo di mano di Paredes.
Due facce di una stessa medaglia, la cessione di quel Vlahovic che negli ultimi mesi di permanenza in viola aveva assicurato la bellezza di 17 reti. Un problema nemmeno troppo limitato dagli esterni offensivi, alcuni finiti in ombra tra infortuni (Nico Gonzalez per fortuna verso la via del rientro) e difficoltà assortite (Ikonè poco concreto, Saponara non al top della condizione) e con i soli Sottil e Kouamè a regalare spazzi di pericolosità. Logico che la mole di gioco creata da un centrocampo dominato da Amrabat fatichi a sfociare in occasioni da rete, altrettanto che il tempo di rimediare sia più ridotto dalle tante partite in arrivo a scadenze ravvicinate. Servirà cambiare in fretta il trend, magari assicurandosi un girone europeo tranquillo con una partenza sprint.
In uno scenario del genere, normalmente divisorio come da prassi di fronte ai primi giudizi, s’inserirà anche l’intervento odierno del Presidente Commisso. Parole importanti in arrivo dopo un lungo silenzio, interrotto solo a tratti, che probabilmente riguarderanno anche le questioni più strettamente strutturali inerenti comunque presente e futuro del club. Non sarebbe male, ci fosse tempo e modo, anche tornare a tracciare obiettivi sportivi a medio e lungo termine, onde chiarire all’inizio del quarto anno americano che cosa vuol far da grande questa Fiorentina.