LA CONFERENCE È GIÀ L'OBIETTIVO PRINCIPALE DELLA STAGIONE. NICO E IL CENTROCAMPO A DUE SONO NOTE LIETE MENTRE I 7 MINUTI DI CABRAL SONO IL PRELUDIO ALL'ADDIO. CON ARNAUTOVIC COME POSSIBILE SOSTITUTO
Dopo il 4-0 contro la Lazio, vincere con una manita in Conference era quello che ci voleva. Ribadiamo il concetto rispetto ai simpatici Heart of Midlothian: si trattava di un impegno tutt'altro che complicato, ma vincere aiuta a vincere e in Europa, vedi il match contro l'RFS Riga, c'è sempre un'insidia ad attenderti dietro il turno infrasettimanale. E allora viva l'Europa colorata di viola, che possa essere di buon auspicio per una pronta ripresa in campionato perché il tempo perso è già tanto e recuperare terreno diventerà presto impossibile.
Diffile pensare adesso a una Fiorentina che possa fare meglio del settimo posto dell'anno scorso, ma per fare meglio la squadra di Italiano potrebbe anche puntare forte proprio sulla Conference. Un'àncora di salvezza per evitare che la stagione si possa trasformare in anonima troppo presto. Il passaggio alla fase finale, dopo la doppia vittoria contro gli scozzesi, non sembra certo essere in dubbio, magari passare da primi battendo sonoramente il Basaksehir il prossimo 27 ottobre, potrebbe aprire la strada a un percorso più semplice anche in Serie A, visto il turno dei sedicesimi che verrebbe saltato a piè pari.
In Salento il tecnico viola si porterà dietro un buon numero di ottime notizie, a cominciare da Nico Gonzalez e non certo per i gol quanto per la forma che via via sta dimostrando di recuperare. Anche la buona risposta dell'accoppiata in mediana formata da Amrabat e Mandragora è un qualcosa da continuare a proporre, senza scordare il secondo gol consecutivo in Europa da parte di Jovic. Senza far torto a nessuno, c'è però anche da riportare un paio di note non proprio intonate. L'esclusione di Cabral in favore di Jovic è un qualcosa di più che comprensibile e anche condivisibile. Italiano vuole dare fiducia al serbo, fallo segnare e crescere fisicamente. Quello che stona è l'inserimento del brasiliano all'85' quando il risultato era già in banca ormai da fine primo tempo. L'ex Basilea non è un fenomeno, ormai l'abbiamo capito, ma non merita nemmeno di entrare quando gli altri hanno iniziato già a pensare alla doccia calda. Zurkowski addirittura, restato a malincuore in estate ma comunque facente parte della rosa, non ha giocato nemmeno un minuto.
Queste sono più di semplici esclusioni, sono bocciature in piena regola. Entrambi verranno ceduti a gennaio, uno in prestito l'altro chissà (dipenderà anche dal Mondiale), ma intanto fino a quel momento fanno parte della squadra. Non è una polemica sul turnover, anche perché in prima persona ho già detto che la gestione di inizio stagione con nove cambi di media a botta, non ha favorito la squadra che spesso sembrava assembrata con troppe incognite. Piuttosto si tratta di sottolineare come un gruppo in difficoltà possa venire fuori da un momento a dir poco grigio solo con la forza di un intero spogliatoio e non con musi che naturalmente si allungano ad ogni esclusione.
Italiano deve fare una bella frittata con le uova a disposizione, come avrebbe detto Paulo Sousa, ma ciò non deve essere un alibi per lui o per la squadra. Prima che si arrivi al periodo delle trattative, tutti devono remare nella stessa direzione, senza lasciare indietro nessuno. Poi arriverà il tempo delle decisioni definitive per il campionato di "clausura" post Mondiale. A due mesi dall'inizio della stagione è chiaro ed evidente per tutti che il mercato non abbia risposto a pieno alle esigenze dell'allenatore, oltre ad aver alimentato grossi dubbi sulla sostituzione di Vlahovic. Chiedere pazienza come spesso viene fatto da dirigenza e proprietà non va di pari passo con la necessità di fare risultati convincenti. I tifosi hanno fischiato dopo prestazioni negative ma non hanno mai contestato, anche quando probabilmente avrebbero potuto. Allora proprio dal mercato dovrà ripartire questa squadra, sia per sistemare qualche giocatore fuori dal progetto sia per migliorare una rosa che in estate ha visto solo acquisti per sostituire chi partiva e non per aumentare la competitività della stessa.
Proprio il mercato è ripreso da giorni, con i dirigenti viola che stanno studiando in anticipo le mosse in vista di gennaio. L'altro giorno sono stati avvistati a Bologna. C'è chi dice per Dominguez, chi per Sabiri (avversario degli emiliani con la maglia della Samp), sicuramente hanno preso nuovi appunti su Arnautovic, vecchio pallino estivo che però ha preferito restare agli ordini di Mihajlovic. L'esonero del serbo può cambiare le prospettive invernali, un pensierino, con Cabral ceduto in prestito, ci verrà fatto. Sartori, dirigente del Bologna, oggi era a Firenze, magari con l'intento di studiare le eventuali contropartite. Zurkowski è un suo vecchio sogno, peccato che non abbia potuto vederlo in azione...