JOVETIC, LA SCINTILLA DA CUI RIPARTIRE

11.07.2011 09:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
JOVETIC, LA SCINTILLA DA CUI RIPARTIRE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Hotel Fiorentina. Una squadra come una hall a cinque stelle, porte girevoli, chi entra e chi esce. Anche se per adesso francamente si parla più di chi guadagna l’uscita. La sensazione non è delle migliori: lo scambio di varia umanità all’ingresso di un albergo può essere lo spaccato della vita, non un afrodisiaco per il tifoso fiorentino. E servirebbe…

Il calo del desiderio viola è preoccupante. Serve altro per ripartire. E allora in mezzo a questo via vai di valigie, non resta che aggrapparsi con gli artigli a uno dei pochi, pochissimi, punti fermi della squadra di Mihajlovic: Stevan Jovetic. Il grande assente della stagione passata. Sia chiaro: JoJo non è mancato solo a Firenze, ma a tutto il calcio italiano. In un campionato mondato ormai di troppi campioni rispetto al passato, un talento come il montenegrino ha marcato con nettezza la propria assenza. Tecnico, potente, resistente, affamato di successo, con la porta nel cervello, Jovetic è il punto fermo su cui poggiare l’incerto ingranaggio della Fiorentina della rifondazione.  Ha la forza della gioventù, la freschezza della classe, la convinzione delle idee, Steven è portatore sano di speranza. Quella di cui oggi hanno un bisogno endemico i tifosi della Fiorentina. Lui può essere presente e futuro dei viola, dopo aver dimostrato nell’anno della Champions più sontuosa, di far male a club prestigiosi, come Liverpool e Bayern. Ripartire da e con Jovetic, per Firenze può essere un volano verso un domani migliore. Sicuramente più bello e frizzante dell’opprimente cappa attuale.

L’incognita dell’infortunio – grave, si sa – non può e non deve essere il freno a mano dell’entusiasmo dettato dal suo ritorno. Un conto è restare vittima di un incidente simile a vent’anni, un altro a trenta. All’età di Jovetic si cancella tutto più in fretta. Ora ci vuole un’estate di lavoro duro - è già cominciato -, per dare continuità al lunghissimo periodo della rieducazione.

JoJo sta bene, ha già giocato una porzione di minuti con la sua nazionale, ha rotto fiato e ansia. Adesso lo aspettano il ritiro, le prime partitelle, le amichevoli, poi i test internazionali e dopo Ferragosto sarà tirato come una corda di violino, pronto a riprendersi il tempo perduto. Lo attendono tutti: città, compagni, allenatore, società. E Jovetic non vede l’ora di dimostrare all’universo mondo che è più forte di prima. Può trasformarsi in un giocatore simbolo. L’anello di congiunzione tra due cicli. Un recente passato carico di soddisfazioni e un avvenire più divertente, meno incerto dell’attualità. Può essere la Fiorentina di Jovetic. Un’ottima scintilla per riaccendere l’amore di un ambiento spento come una candela consunta e pure un buon motivo per tornare allo stadio.

Mario Tenerani

giornalista de Il Giornale della Toscana