IL PROBLEMA NON È SOUSA CHE VA AL BORUSSIA MA KALINIC CHE RISCHIA DI SEGUIRLO. FIATO SOSPESO PER BERNARDESCHI: DALLA SUA FIRMA PASSA IL FUTURO VIOLA.DI FRANCESCO, SARRI E PIOLI SONO IPOTESI, SPALLETTI UNA SPLENDIDA SUGGESTIONE

25.03.2017 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
IL PROBLEMA NON È SOUSA CHE VA AL BORUSSIA MA KALINIC CHE RISCHIA DI SEGUIRLO. FIATO SOSPESO PER BERNARDESCHI: DALLA SUA FIRMA PASSA IL FUTURO VIOLA.DI FRANCESCO, SARRI E PIOLI SONO IPOTESI, SPALLETTI UNA SPLENDIDA SUGGESTIONE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Intrigo a Firenze tra verità e bufale, grazie alla presenza di un autorevole dirigente del Borussia Dortmund. Da tempo si sussurrava di una possibilità tedesca per Sousa, ormai staccato da Firenze e da tutte le sue declinazioni. Adesso pare ci siano diverse conferme: il Dortmund al novanta per cento sarà la sua prossima destinazione. Legittimo: la Fiorentina pensa ad altro, non farà valere l’opzione in scadenza 30 aprile e lui pensa a se stesso. Nel mezzo ci sarebbero nove partite di campionato da sfruttare per alimentare la debole fiammella del sesto posto europeo e anche per rispettare chi ci crede ancora, i tifosi per esempio. Ecco, in questa girandola di cene ed incontri veri i presunti, c’è da chiedersi come possa la squadra resistere ancora, anche se fino a Crotone i giocatori si sono impegnati per raggiungere la vittoria anche al 90’. Con i loro limiti, ma anche con la loro serietà. Speriamo, dunque, che il Dortmund e i suoi emissari non abbiano disturbato un gruppo già pesantemente minato da una stagione sbagliata, per colpe di tutti, sia chiaro, nessuno escluso. 

I tifosi viola sono abituati al peggio, per loro il problema Sousa è già superato. Magari digeriranno meno la partenza di Kalinic. Il Dortmund è sceso a Firenze per fare vendemmia: allenatore e centravanti. I tedeschi sono aiutati, in questo, dalla sintonia estrema che c’è tra tecnico e centravanti. Anche questa fa parte della narrazione del calcio: quanti allenatori hanno viaggiato a braccetto con i propri pigmalioni. Mazzone aveva Cappioli e Calori, Morfeo rendeva al massimo solo con Mondonico, Mutu con Prandelli. E la lista potrebbe essere molto lunga. Solo che bisognerà vedere cosa ne penserà la Fiorentina: Kalinic ha una clausola da 50 milioni, ha detto no alla Cina, ma probabilmente dirà sì volentieri alla Bundesliga. Trattenerlo contro la sua volontà sarebbe un errore. Dunque, non resterà che far pagare ai tedeschi un prezzo molto alto, in caso contrario Kalinic dovrà trovare nuove motivazioni e restare a Firenze. 

Altra situazione delicata: Bernardeschi. Ci siamo espressi da tempo, Federico è un simbolo intorno al quale coagulare un nuovo spogliatoio in grado di ripartire. La Fiorentina non può permettersi il lusso di perdere il talento di Carrara, ci sarebbe un pessimo ritorno di immagine. Per questo ha proposto un raddoppio di ingaggio a Bernardeschi, quota 2 milioni netti, per una durata di 5 anni. Ma Federico ha voglia di firmare il nuovo contratto che sostituirebbe quello esistente e in scadenza 2019? Speriamo di sì, ma ci sono al momento anche molti dubbi. La sua risposta tiene tutti col fiato sospeso. Sicuramente, però, a Bernardeschi farebbe bene giocare ancora una stagione, forse a due, a Firenze. Soprattutto nell’anno che porta al Mondiale. Insomma, ci sarebbe una convenienza anche per il giocatore nel firmare. 

Capitolo allenatore: Di Francesco e Pioli sono candidati forti, Sarri resta in scia, Corvino non lo molla. Semplici la sorpresa che potrebbe bruciare tutti. E poi una suggestione di nome Spalletti. Il suo nome è stato abbinato alla Fiorentina innumerevoli volte e in questa tornata sembrava fuori gioco, per molteplici ragioni. Invece, qualcosa sembra si stia muovendo: da dentro la Fiorentina si apprende che ci sarebbe la voglia di provarci. Lui è intento a parlare con la Roma, ma la situazione nella Capitale è ad alto contenuto infiammabile. E’ un allenatore da prima fascia, anche nello stipendio, ma Firenze è il sogno di una vita. Ora è veramente a portata di mano…