GIOCO LENTO E PREVEDIBILE: SENZA GOL. TROPPI BIG SOTTO RENDIMENTO. SPERIAMO NON SIA FINITO UN CICLO… SEMBRA CHE DA FEBBRAIO SIA TUTTO UGUALE. TOCCA A SOUSA TROVARE LA SOLUZIONE. MA LA SOCIETÀ LO AIUTI

17.10.2016 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
GIOCO LENTO E PREVEDIBILE: SENZA GOL. TROPPI BIG SOTTO RENDIMENTO. SPERIAMO NON SIA FINITO UN CICLO… SEMBRA CHE DA FEBBRAIO SIA TUTTO UGUALE. TOCCA A SOUSA TROVARE LA SOLUZIONE. MA LA SOCIETÀ LO AIUTI
FirenzeViola.it

Fiorentina non ci sei. Se non è crisi, è qualcosa di molto simile. In 7 partite - l’ottava quella di Genova, va recuperata - solo 9 punti basati su 6 gol segnati. Una miseria di reti: male così i viola avevano fatto - stante il calendario di 8 giornate - solo nel 2004-05, stagione in cui si salvarono in modo rocambolesco all’ultima giornata. Peggio solo nell’86/’87 quando Bersellini allenava e Antognoni nell’ultima annata in viola teneva a battesimo il giovane Baggio. E anche in quell’occasione la salvezza giunse ai titoli di coda. 

Lo scopo del calcio è far gol. Se non segni va a finire male. Certo, la difesa con soli 6 gol subiti è la seconda del campionato (dietro a Juve e Genoa che ne hanno presi 5 soltanto), nota lieta, per carità, ma serve a poco se la squadra non centra la porta avversaria. Con l’Atalanta Sousa ha scelto le due punte col trequartista, forse per accontentare la pancia della piazza. Ma nulla è cambiato. Poche occasioni, zero gol. Kalinic, poi, si è mangiato una chance che grida vendetta. Il centravanti croato è stato corteggiato a lungo sul mercato con valutazioni da capogiro, anche oltre i 30 milioni, ma il suo 2016 è stato deficitario. Come se si fosse fermato al girone di andata di un campionato fa…

E questo è l’altro sospetto. Inutile girarci intorno, ma il male oscuro della Fiorentina sembra partire da lontano. Dalla fine di febbraio scorso i viola si sono involuti. La sconfitta di Torino, il pari di Udine e quello con l’Atalanta sembrano il filo di continuità con il girone di ritorno del 2015/16. Per la precisione nelle ultime 19 partite dei viola in serie A - le 12 del vecchio campionato e le 7 intere di adesso - i viola hanno raccolto solo 21 punti… Qualcosa, insomma, è successo. Non possono essere solo suggestioni. 

La squadra è praticamente la stessa, ad eccezione di Alonso. Anzi, ha pure più alternative in difesa e a centrocampo, eppure non brilla più. Non vogliamo pensare che il gruppo storico sia alla fine di un ciclo… Se fosse così sarebbe grave. Soprattutto sarebbe sbagliata la valutazione della dirigenza fatta durante l’estate, quando fu scelto il mercato di conservazione. Allora la questione riguarda la spina dorsale della Fiorentina: Gonzalo, Borja, Badelj, Ilicic, Kalinic e mettiamoci dentro anche Bernardeschi, sono tutti sotto rendimento. Perché? Questa è la grande domanda. La risposta la può trovare solo Paulo Sousa. Se la Fiorentina da mesi non è più quella che aveva volato fino a gennaio, qualche colpa sarà anche del portoghese. Sousa deve scegliere una strada tattica e non mollarla più. Deve motivare la squadra, restituendole quella adrenalina che pare aver smarrito per strada. La società dovrà assisterlo in questa operazione, non lasciandolo mai solo. L’allenatore vive di dubbi, nessuno escluso. Questo è il momento di capire per risolvere. Perché il frangente è delicato. La classifica scivola come rena tra le mani.