È STATO UN GIORNO IMPORTANTE, SPERIAMO CHE NON LO ROVININO. UN PROGETTO DA OLTRE 400 MILIONI MA LA FIORENTINA VA RINFORZATA SUBITO PER LA PROSSIMA QUALIFICAZIONE CHAMPIONS

11.03.2017 00:02 di  Mario Tenerani   vedi letture
È STATO UN GIORNO IMPORTANTE, SPERIAMO CHE NON LO ROVININO. UN PROGETTO DA OLTRE 400 MILIONI MA LA FIORENTINA VA RINFORZATA SUBITO PER LA PROSSIMA QUALIFICAZIONE CHAMPIONS
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Al di là di ogni ragionevole dubbio, il 10 marzo ha buone possibilità di entrare nella storia della Fiorentina e di questa città. Quantomeno ce lo auguriamo. Le basi perché ciò accada sono state gettate, spetta a tutti noi non eliminarle. La presentazione del progetto stadio&cittadella è un fatto inedito per Firenze. Discorsi molti, chiacchiere tante, plastici pure - nel settembre 2008 fu l’hotel Fous Seasons a diventare teatro di un’idea meravigliosa, non supportata però dalla concretezza degli atti -, mentre stavolta è accaduto qualcosa di diverso: la conferenza stampa è stata la sublimazione di un’azione politica, amministrativa, giuridica, manifestasi il 30 dicembre scorso quando la Fiorentina ha depositato la documentazione per partecipare al bando di evidenza pubblica per aggiudicarsi il diritto a realizzare una delle più grandi opere infrastrutturali di Firenze. 

Questo è lo spartiacque col passato. Senza nulla togliere all’incontro del 2008, quella di eri è stata tutta un’altra storia perché appoggiata su gambe legali. Da qui si parte. E non sappiamo però se si arriverà alla meta. Qui entrano in campo gli scettici: il partito di quelli che “tanto lo stadio non si farà mai”. Sono tanti gli iscritti: gente in buona fede, criticoni, guelfi e ghibellini, demolitori di professione. Questi ultimi non esistono solo a Firenze, fanno parte della razza italiana. Flaiano, un genio, sosteneva che nel Bel Paese sono disposti a perdonarti tutto tranne il successo. Sono quelli pronti a non migliorarsi mai, anzi, anche a peggiorare, piuttosto che veder concretizzarsi un’operazione prodotta da un altro.

Questo clima da pessimismo cosmico diffuso, nasconde la voglia da parte di qualcuno di veder naufragare tutto. Alla faccia della Fiorentina, del suo futuro economico e di un cambiamento in città che potrebbe portare posti di lavoro e migliorie. 
Di sicuro ieri non è stata presentata una certezza, bensì l’inizio di un percorso che potrebbe portare ad una conquista. Per arrivare al traguardo occorrerà superare ostacoli notevoli: lo spostamento della Mercafir, i ricorsi che somigliano ai veti incrociati, gli imprevisti rappresentati da ritrovamento di anfore, capitelli e campanili nascosti, mancanza di fondi se i Della Valle non trovassero partner disposti a partecipare alla realizzazione del progetto. 

I nemici del crono-programma, dunque, sono tanti e per tutto questo sarebbe un errore affermare oggi che lo stadio è già fatto. Ma uno sbaglio ancora più evidente è ora sputare la sentenza da cassazione “tanto è tutta una farsa, non si farà ma nulla…”. Limitiamoci alla cronaca degli eventi: ieri è stato compiuto un passo che nessuno in precedenza aveva fabbricato, nemmeno immaginato. Ora spetta ai Della Valle e alla politica portarlo in fondo e alla città accompagnarlo, difendendolo da quelle dinamiche sottese ad azzerare sempre le iniziative non ritenute in linea con un certo tipo di pensiero. 

Nel frattempo i tifosi non possono aspettare: questa stagione fino ad ora fallimentare, deve essere conclusa nel migliore dei modi. La società, poi, deve pensare ad accrescere la cifra tecnica di questa squadra, affidandosi a giugno anche ad un nuovo allenatore che restituisca una ventata di entusiasmo. Non si può rimandare più l’appuntamento, i viola vanno rilanciati. Servono investimenti sul mercato. Dal prossimo anno il quarto posto condurrà direttamente alla fase a gironi della Champions League. Firenze sogna almeno quella posizione di classifica. Non è un sogno vietato ai minori…