CONTE CHIUDE TUTTO: L’ITALIA SCAVA LA SUA TRINCEA. L’IPOTESI DI NON FINIRE IL CAMPIONATO ORA E’ PIU’ CHE MAI CONCRETA. IL DANNO ECONOMICO NON FERMERÀ ROCCO: NASCERÀ UNA GRANDE VIOLA. CON CASTROVILLI AL CENTRO DEL VILLAGGIO
Prepariamoci a una maratona. O se preferite, a giocare i supplementari. A tirare rigori ad oltranza come solo nelle partite che hanno scritto l’epopea del calcio. La Lombardia, stremata e travolta, nel pomeriggio ha annunciato “nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus”. Niente più attività di nessun genere all’aperto, si chiudono fabbriche, cantieri, mercati, perfino il lotto e qualsiasi cosa non sia strettamente legata ai beni di primaria necessità. Una stretta totale per tentare di tamponare la drammatica emergenza che racconta di morti e ospedali al collasso, di esercito nelle strade e mancate sepolture, a cui anche il governo, a malincuore, si è adeguato nella notte: fabbriche chiuse per 15 giorni in tutta Italia, tranne quelle legate a beni di primaria necessità. Giù il bandone in attesa del picco: ma questa resterà una battaglia lunghissima che si potrà vincere solo stringendo i denti, solo se sapremo essere disponibili a rinunciare a quasi tutto di quella libertà personale che tanto piace a tutti noi. Anche Nardella, insieme a moltissimi sindaci toscani, aveva chiesto di passare alle maniere forti. E così sarà. Ci prepariamo insomma a scavare ancora, per rendere la nostra trincea sempre più lunga. Più profonda. Chissà cosa avrebbe scritto oggi il grande Gianni Mura nei suoi “Cattivi pensieri”, una rubrica d’autore che ogni maledetta domenica, era diventata una tappa obbligata per chi ama lo sport e la scrittura. Di sicuro, in questo contesto, parlare di calcio non ha senso. Non ha senso pensare di tornare ad allenarsi tra due settimane, non ha senso fare ragionamenti sui calendari o sulle deroghe da mettere in atto per far finire i campionati a estate inoltrata. Solo oggi Dybala, Paolo Maldini e suo figlio Daniel, sia sono aggiunti alla già lunga lista di positivi nel mondo del pallone: la Figc, così come tutte le altre federazioni mondiali, dovrà entrare nell’ordine delle idee di non finirla questa stagione. Almeno non nei tempi e nei modi che immaginavano fino a pochi giorni fa.
I danni saranno giganteschi, la stima italiana parla di oltre 700 milioni di perdite per la sola serie A. Una volta di più però apprezzo la mentalità della Fiorentina, che pensa a raccogliere soldi anziché a contare quelli persi, che parla di salute invece che di forzare la mano su improbabili allenamenti di gruppo da organizzare nei prossimi giorni. Senza una buona fetta di diritti tv, senza introiti da stadio, con i contratti con gli sponsor da rimodellare e i rimborsi da garantire agli abbonati, il buco di bilancio sarebbe di decine di milioni, ma i tifosi non si preoccupino: per Rocco non cambierà nulla. Almeno non nel suo determinatissimo desiderio di successo. Lui ha in mente di costruire una grande Fiorentina. E per questo continuerà a inseguire campioni e a difendere i suoi gioielli. Per Castrovilli a proposito statene certi: non c’è trippa per gatti. Non si muoverà da qui, anche perché è lui il primo a volerlo. Sarà la stella da far brillare in un centrocampo che sarà ridisegnato con Amrabat e altri giocatori alla loro altezza. Tornerà Ribery e potrà nascere una squadra offensiva, divertente e maledettamente ambiziosa. Proprio come la sua città. Ora però c’è una partita molto più importante da vincere. Anche a costo di correre una maratona. O di tirare decine di rigori.