CHIESA, ALLARME RIENTRATO: COL SASSUOLO VUOLE ESSERCI. PIOLI, MOSSA A SORPRESA: VLAHOVIC PER SIMEONE. PJACA, ORA TOCCA A TE
Allarme rientrato. Fede Chiesa ha saltato l’ultimo allenamento, ma già stamattina farà il provino decisivo per giocare anche contro il Sassuolo. Il fastidio all’inguine accusato ieri (non è neppure la prima volta) consiglia prudenza, il gioiello col numero 25 però vuole esserci e proprio per questo stamani tenterà di convincere Pioli. Niente allarmismi comunque, in casa viola le condizioni di Fede non destano preoccupazione. Non dovesse giocare stavolta, tornerebbe al suo posto tra una settimana.
Un sospiro di sollievo gigantesco per Pioli, che dopo aver incassato la fiducia di Della Valle, avrebbe bisogno come il pane di ritrovare gol e punti. La Fiorentina infatti non vince da 71 giorni, in trasferta ha raccolto appena 4 punti (solo il Frosinone ha fatto peggio) e manca all’appuntamento con il successo esterno dal 6 maggio scorso. Dopo aver insistito settimane sui soliti noti, l’allenatore sta pensando a una sterzata scaccia crisi, a una mossa a sorpresa per sparigliare le carte: il giovane Vlahovic al posto del Cholito. Una scelta (se confermata) molto coraggiosa, figlia dei blocchi psicologici di Simeone e della necessità di lasciare il triste dodicesimo posto attuale. Il millennial serbo è arrivato nel gennaio scorso, ha giocato quasi mai, ma resta una scommessa curiosa, stuzzicante: il sinistro c’è, il fisico pure. Tanto vale puntarci davvero. Almeno, prima i tuffarsi nel mercato, sapremo di che pasta è fatto. Il Cholito d’altra parte ha fallito anche troppe occasioni, in questo momento - pur senza bocciarlo - sarebbe giusto fermalo e dargli l’occasione di ricaricarsi senza avere l’assillo del campo. Del gol. Discorso inverso invece per Pjaca, che ha già assaggiato la panchina e che arriva da un problema alla schiena: ora tocca a lui aiutare la Fiorentina a togliersi dalle sabbie mobili, tocca a lui dimostrare di non essere la delusione dell’anno, ma semmai un talento su cui poter contare.
Pioli lo psicologo insomma gioca più sulla mente che sulle gambe: “Tutti dobbiamo dare qualcosa in più, me compreso”, ha detto ieri. Un concetto già espresso da Adv venerdì. I Della Valle infatti non possono essere soddisfatti di quanto visto finora, anche perché restano convinti che la squadra sia buona, che sia in grado di lottare per l’Europa fino alla fine. Il Sassuolo è avversario tosto e in attacco ha ottimi giocatori (Berardi era stato cercato anche da Corvino), compreso Baba, che oggi giocherà la sua partita del cuore. In panchina poi c’è De Zerbi, forse la novità più interessante del panorama allenatori italiano: con tutto il rispetto però la Fiorentina, almeno sulla carta, resta più forte. Vincere insomma si può, a patto che la squadra dimostri compattezza, voglia di fare e di rivincita. Il calcio è fatto di contrasti, seconde palle, raddoppi di marcatura, determinazione: è da queste cose che si costruiscono i successi. Certo, non dovesse farcela Chiesa, quel “qualcosa in più” chiesto da Pioli dovrebbe moltiplicarsi. L’ultima assenza di Fede però fa ben sperare: il 7 aprile scorso era squalificato. La sua Fiorentina, all’Olimpico, trionfò 2-0 e firmò la sesta vittoria consecutiva, eguagliando un record che resisteva dal 1960. Cuore, testa e orgoglio: la crisi si combatte solo così.
Ps: due cose dolci e una amara prima di chiudere. La dedica di Sau, dopo il gol alla Roma di ieri pomeriggio, è una carezza per Davide Astori e di conseguenza anche per tutti noi. Chapeau. Prandelli di nuovo su una panchina italiana invece è una notizia che ha fatto emozionare. Con lui abbiamo vissuto anni indimenticabili, con lui sono arrivati Tonigol, Frey, Gila, Anfield. E soprattutto abbiamo capito, una volta per tutte, che rispetto e civiltà possono stare anche all’interno di uno stadio: in bocca al lupo Cesare. A proposito di civiltà però, fa male non aver ancora acciuffato il colpevole delle scritte contro Scirea. A distanza di una settimana nessuno dice, nessuno sa (ma il “font” usato per imbrattare il muro - identico a quello degli ultras juventini - aumenta il sospetto che i tifosi viola non c’entrino un bel nulla). L’impressione è che sarà dura risalire ai responsabili, l’importante però è che si faccia di tutto per dare un nome e un cognome all’idiota che ha architettato tutto questo. I fiorentini meritano di sapere.