CENTROCAMPO LA PRIORITÀ. DE ROSSI, NON È FINITA. BIGLIA PIÙ DI BADELJ. I SASSOLINI DI MONTELLA

08.07.2019 00:01 di  Mario Tenerani   vedi letture
CENTROCAMPO LA PRIORITÀ. DE ROSSI, NON È FINITA. BIGLIA PIÙ DI BADELJ. I SASSOLINI DI MONTELLA
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© foto di Federico De Luca

Una Fiorentina con più modalità: quella di Moena dove si lavora su un’ipotesi, il 4-3-3, ma con interpreti ancora da definire perché la squadra ha le porte girevoli. Poi c’è quella del mercato, tema cogente, con tanto lavoro da fare in uscita e certamente in entrata. Senza dimenticare la dicotomia del ritiro: metà Trentino, metà Stati Uniti. Non sappiamo come sarà l’autunno viola, ma l’estate è sicuramente originale. Normale quando avvengono cambiamenti epocali come il passaggio di testimone da una proprietà all’altra dopo 17 anni di regno. I tifosi attendono i  nuovi acquisti, la dirigenza spiega (con buone ragioni) che serve calma. Keep calm, Barone lo ha ribadito. Tutti hanno le loro giuste motivazioni, ma bisognerebbe ricordare da dove deve ripartire la Fiorentina. Da una ricostruzione pressoché totale della squadra, nel suo impianto base. L’importante, però, è cominciare da qualche parte. 

Il centrocampo è la priorità di Montella, riusciamo a capire il perché. La fonte del gioco è decisiva quanto lo sbocco, ma se non si imposta bene da dietro non si va da nessuna parte. Caccia al regista e pure al centrale che sappia ideare la manovra dalla terza linea. 

Da Roma sono ripartite le voci su De Rossi: la verità è che DDR non ha ancora deciso cosa fare della sua vita professionale. La tentazione di continuare col campo è forte, ma anche il richiamo di Mancini in Nazionale non è uno scherzo. Il nodo è soltanto uno: se De Rossi si sente ancora un calciatore l’unica strada percorribile porta a Firenze. In caso contrario allenatore o dirigente. La prima, dicono nella Capitale dove gli spifferi sono molteplici, sembra sempre la più accreditata. I viola continuano a insistere seppur in modo silenzioso, ma dentro la Fiorentina ci sono alcuni amici di De Rossi che scavano nella roccia. Di concreto ad oggi c’è solo una certezza: l’ex giallorosso non è si è ancora espresso definitivamente, nessuno ha capito cosa stia pensando. Tutto ciò avvalora la tesi che la Fiorentina possa ancora nutrire qualche speranza. De Rossi non è un regista puro, non lo è mai stato, ma davanti alla difesa può fare tutto. Il suo arrivo escluderebbe quello di altri candidati autorevoli, più calati nella parte: pensiamo a Biglia e Badelj. 

Al momento però l’argentino avrebbe più chance dell’ex viola: il Milan per lui chiede 10 milioni circa, troppi per un 33enne. Ma il mercato si fa anche aspettando e la Fiorentina lo sa bene. Non solo: i rossoneri vogliono Veretout e questo potrebbe ungere la trattativa. Il transalpino ha chiuso di fatto con la Fiorentina: ha accusato un problema al piede, ieri non si è allenato e non è peccato mortale ritenere che sia una strategia per arrivare all’addio. Il clima, poi, nei riguardi del francese è tutt’altro che sereno. Badelj ha solo un ostacolo: costa dei soldi e non più tardi di un anno fa la Fiorentina, commettendo un grave errore, lo ha perso a zero euro. Andare adesso a spendere milioni per il croato non sarebbe una mossa comprensibile per tutti. Certo è che Milan a Firenze tornerebbe volentieri e un leader come lui farebbe davvero comodo. 

Chiudiamo con i sassolini di Montella: conferenza stampa breve, ma intensa ed efficace per il messaggio che l’allenatore ha inteso mandare. La battuta su Pradè, che resta un amico di Vincenzo, è stata forse la risposta ad alcune parole spese dal direttore sportivo viola pochi giorni fa. Mentre la precisazione sul ritiro - “sono a disposizione della società, ma fosse dipeso da me avrei optato per un’ unica struttura per la preparazione, in America troveremo il fuso orario e differenze climatiche” -, è stata una sottolineatura per la dirigenza. Gli allenatori non amano le tournée all’alba della stagione, ma le società attraverso queste riescono a recuperare risorse economiche di rilievo. E’ una vecchia diatriba e come spesso accade tutti hanno le proprie valide ragioni.