ANTOGNONI, ECCO COSA STA REALMENTE ACCADENDO: PER LUI UN RUOLO ALLA NEDVED. ADV FURIOSO PER I “SOGNI INFRANTI” DI SOUSA. FACCIA A FACCIA A BOLOGNA. L’ANNO PROSSIMO UN ALLENATORE ITALIANO: PIACE DI FRANCESCO

01.11.2016 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ANTOGNONI, ECCO COSA STA REALMENTE ACCADENDO: PER LUI UN RUOLO ALLA NEDVED. ADV FURIOSO PER I “SOGNI INFRANTI” DI SOUSA. FACCIA A FACCIA A BOLOGNA. L’ANNO PROSSIMO UN ALLENATORE ITALIANO: PIACE DI FRANCESCO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Andrea Della Valle non vede l’ora di poter annunciare alla città il ritorno in Fiorentina di Antognoni e l’altra sera dopo la gara con il Crotone si è lasciato sfuggire una confidenza ai giornalisti che lo assediavano, andando oltre la consegna del silenzio assoluto. E allora è il momento giusto per fare il punto di una vicenda che il sottoscritto conosce bene e ha seguito da vicino fin da quando, nella primavera scorsa, è partita l’operazione diplomatica per riavvicinare il Capitano e ridargli quello che gli spetta nella storia viola. 

Il novantesimo compleanno doveva essere l’occasione giusta per riaprire il dialogo, l’ho detto, l’ho scritto, l’ho suggerito. Adv ha capito, riaprire ad Antognoni doveva essere una priorità e così è stato. Di questa intenzione ho riferito in esclusiva proprio su FirenzeViola, quando ancora Antognoni non era stato contattato. Poi la macchina si è messa in moto, superati gli equivoci, i pregiudizi, le incomprensioni, era arrivata l’ora di ricominciare rispettando il giusto orgoglio di un campione che si sentiva ferito. In estate ci sono stati i primi contatti telefonici con i dirigenti, poi è sceso in campo direttamente Adv, prima con telefonate, poi con alcuni incontri segreti. Infine il ritorno al Franchi nella calda sera dei  festeggiamenti per i novant’anni. 

Fin dall’inizio è stato detto chiaro e tondo ad Antognoni che l’obiettivo non era quello di un selfie in una  notte di festa, ma di riportarlo in Viola. Come sta andando la trattativa? C’è ottimismo, ma non è ancora entrata nella fase decisiva. Questo va detto per onestà. E’ stata superata la fase iniziale, quella più delicata e questo è vero. Antognoni, con la generosità e la signorilità di sempre, non ha nascosto che l’idea di tornare in Fiorentina lo intrigava parecchio. Dopo qualche riflessione ha detto sì alle proposte di Adv e dei suoi manager. Come in un grande matrimonio siamo a questo punto. Antognoni vuoi la Fiorentina? E lui ha detto sì. Fiorentina vuoi riprendere Antognoni? E la Fiorentina ha detto sì.

Alcuni incontri operativi ci sono già stati, nel merito vero si comincerà ad entrare solo attorno alla metà di novembre. Si vedranno a quattr’occhi un dirigente della Fiorentina delegato all’operazione e un avvocato che rappresenta gli interessi di Antognoni. Come è noto il contratto che lega Antogno alla Federcalcio scadrà il 31 dicembre, l’obiettivo è quello di riavere il Capitano nei ranghi viola dal mese di gennaio dell’anno prossimo. Con quale ruolo? E’ questa una delle cose ancora sul tavolo della discussione assieme all’ingaggio e a tutti gli annessi e connessi che devono essere analizzati e scritti in un contratto.

Antognoni non ha posto pregiudiziali, non ha chiesto la luna né ruoli fissi e questo di sicuro agevolerà l’intesa. Molte cose, però, sono ancora da chiarire. La Fiorentina sa benissimo che Antognoni dovrà avere un ruolo di assoluta visibilità e di operatività rapportato alla sua storia e al suo nome. L’idea è quella di fare della bandiera viola un biglietto da visita internazionale, Antognoni deve diventare la faccia della Fiorentina che si sta ricostruendo su basi nuove. Perché questo è il piano attorno al quale si sta lavorando. 

Si ipotizza che Antognoni possa assumere il ruolo che nella Juve ha Nedved, non strettamente legato al comparto tecnico gestito da Corvino, ma un anello di congiunzione fra la proprietà, i tifosi e la squadra. Un grande consigliere, non con un ruolo solo di facciata che Antognoni non avrebbe gradito, ma operativo per mille situazioni. Dai rapporti con l’Uefa ai rapporti con la città.In discussione c’è anche l’entità e la durata del contratto, ma non dovrebbero essere un problema. Cosa significa tutto questo? Che ci vorrà ancora del tempo, che un evento atteso da 14 anni deve essere preparato e gestito bene. Forse Adv si è fatto sfuggire qualcosa che non doveva essere detto, ma c’è comunque ottimismo per poter dare l’annuncio finale entro Natale.

Ma non basta. La Fiorentina ha finalmente capito che il calcio è un’azienda particolare. I bilanci e l’aspetto economico devono essere sempre presenti, ma non possono mai essere messi davanti alla parte irrazionale, al cuore, all’emozione. E anche al sogno. In questi anni i Della Valle hanno fatto bene, nella storia della Viola non c’è mai stato un periodo così lungo di alta qualità tecnica, fatto di piazzamenti e di bel gioco. Dalla miglior era Prandelli con la Champions, ai tre quarti posti di Montella, le finali e le semifinali di coppe varie, con il cruccio di un trofeo che manca, ma calcisticamente è andata benissimo. Spesso davanti a Inter e Milan e altre società più forti.

Purtroppo per i Della Valle tutto questo non è percepito. Molti tifosi continuano a volerli fuori dalla Fiorentina, si augurano una cessione. Perché? Le risposte a questo interrogativo le abbiamo date più volte. Sintetizziamo. I Della Valle non hanno capito il calcio fino in fondo e hanno fatto poco per capirlo. Troppi errori di comunicazione e di comportamento hanno aperto il solco con parte della tifoseria e della città che ben conosciamo. Adv ha capito che bisogna cambiare, i dirigenti sono d’accordo. Si deve fare di tutto per invertire la tendenza, per riallacciare quel cordone ombelicale reciso da tempo. In questo piano di rilancio dei rapporti, in questa Fiorentina diversa, Antognoni è diventato centrale. Ma non si possono non notare comportamenti nuovi in varie attività.

Intanto, come detto e come anticipato tempo addietro, l’ex presidente viola Gino Salica è il manager delegato alla positività, chiamiamola così. Al suo fianco un team di lavoro. L’intenzione è quella di riallacciare i rapporti, capire, correggere, distendere. Come? Con la partecipazione, l’attenzione, l’apertura. In questo piano di rilancio, oltre ad Antognoni, si sono inseriti i festeggiamenti per i novant’anni che hanno cercato di riallacciare i rapporti con le radici. Molti errori sono stati fatti anche qui, ma durante tutta la stagione saranno coinvolti tutti i protagonisti della storia viola. Ci sono stati incontri con i tifosi, anche il presidente Cognigni è sceso in campo per confrontarsi e per capire. Un faccia a faccia con i leader della Fiesole è sembrato molto costruttivo. Ci sono poi gli allenamenti aperti. La partecipazione dei giocatori alle feste dei tifosi e più in generale agli eventi della città. Si sta pensando anche a riproporre le amichevoli con le squadre dilettanti delle zone limitrofi. C’è più intesa e partecipazione con le attività del Museo della Fiorentina. Altre iniziative sono in cantiere. Lo stadio diventerà la molla per un rilancio ulteriore e definitivo. Intanto la stessa presenza di Adv a Bologna non è un segnale da poco, cercherà di stare più vicino alla squadra, in casa e fuori. Insomma, la Fiorentina vuol tornare a essere di tutti e a far sognare.

Proprio in questa ottica hanno dato particolare fastidio le parole di Sousa, lette come un altro attacco ai programmi societari. Già l’anno scorso parole analoghe avevano portato allo scollamento fra l’allenatore e la proprietà, questa volta Sousa ha cercato di spiegarsi e ridimensionare i concetti in un faccia a faccia con Adv sabato a Bologna, dopo aver incassato a caldo le critiche di Corvino. Ora l’obiettivo è unità e distensione, serenità per tornare a fare bene, tornare a crescere sul campo, ma a fine stagione sarà divorzio, questa ormai è una certezza.

La Fiorentina punterà su un allenatore italiano, possibilmente giovane ma con esperienza. Il focus è ancora una volta su Di Francesco, legato con il Sassuolo da un contratto, ma con la possibilità di liberarsi. Cinque anni in Emilia sono tanta roba, la sensazione è che anche per lui sia arrivato il momento di cambiare e alla Fiorentina, si sa, questo allenatore è sempre piaciuto. Nel frattempo si aspettano conferme dai progressi visti a Bologna. La condizione atletica è migliorata, i punti sono arrivati, servono continuità e conferme per riprendere un discorso interrotto nel febbraio scorso e mai ripreso fino in fondo.