MERCATO, Ecco i gioielli della Serie B

12.06.2007 08:18 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

Paragonano lo slovacco Hamsyk, uno delle colonne dell’attuale Brescia, al primo Nedved, quello che scorazzava, senza ancora la zazzera bionda (allora portava i capelli cortissimi), nello Sparta Praga e nella nazionale ceka che, agli Europei del ’96, battè l’Italia di Sacchi. Costa sette milioni di euro ma l’investimento è garantito. Nocerino (nella foto, talento dell’Under 21, ha affinato il proprio bagaglio: cartellino a metà tra Juve (dal cui vivaio proviene) e Piacenza, classe e carattere da vendere. Centrocampista universale, che sa impostare e, dote mica da poco, concludere in porta. Sei reti segnate quest’anno: nome annotato da parecchi club ma la Juve vigila e non ha intenzione di perderlo.
Hamsyk e Nocerino sono i primi nomi e volti di una griglia comunque importante: le giovani promesse del campionato di serie B hanno voglia di bruciare le tappe, legandosi magari ai destini delle società non di primissima fascia (Inter e Milan), protese, a suon di milioni di euro, all’inseguimento delle grandi stelle straniere. La B si conferma serbatoio di speranze: osservatori in azione dallo scorso autunno, si può pescare bene, intuire potenzialità, senza spendere una enormità, aggravando il bilancio, ringiovanendo la rosa.
Il pisano Mannini, esterno mancino del Brescia, è un altro nome da annotare: corsa, podismo, nei piedi almeno cinque-sei gol a stagione. Poi c’è Floro Flores, professione attaccante, dodici reti segnate quest’anno nell’Arezzo. Pure Papa Waigo e Cacia sbandierano velleità da bomber: il colored del Cesena è un attaccante esterno. Talvolta abusa nei dribbling ma un allenatore sapiente, con pochi consigli, gli eliminerebbe il difetto. Cacia è calabrese, quindi con la testa dura: è reduce da un brutto infortunio ai legamenti. Il coraggio non gli fa difetto: in area si avvita e colpisce. Ha fiuto, eccome, e poi la tradizione dei centravanti che provengono da Piacenza (Pippo Inzaghi, Gilardino) autorizzerebbero nell’investimento.


Chiede strada pure Pellè, al quale Zeman, anni fa a Lecce, aveva predetto una bella carriera. Centravanti di peso, usa le spalle e i gomiti, uno di quelli che, a fine stagione, garantisce, solo in mischia, punti pesanti. Il difensore argentino Campagnaro, altro prodotto piacentino, piace per l’ardore e la corsa potente. Il portiere Handanovic, il ghanese Barusso è il vanto del Rimini di Acori. Barusso è stato uno dei più positivi per i primi mesi della stagione, messo ko da un infortunio al ginocchio. Un armadio a quattro ante, che sa giocare la palla di prima, ovviamente difficile da fermare quando aziona la progressione. Ha stoffa e sfonderà, vedrete. Lodi, undici gol nel Frosinone, assomiglia, nel gioco, a Doni dal quale sembra aver ereditato la classe. Finora l’ha elargita forse ad intermittenza: scuola-Empoli, potrebbe tornare alla base, se non altro per rinforzare la rosa, in vista pure della passerella-Uefa. Acquafresca, attaccante di peso, ora al Treviso, è il rimpiazzo che Cellino ha chiesto all’Inter per cedere ai nerazzurri Suazo. Bravo in progressione, alto e pugnace: magari sembra grezzo ma ha qualità. Idem i vicentini Foti (di proprietà della Samp) e Paonessa. Oppure Russotto, il cui cartellino è del Bellinzona.