CORVINO, Le grandi non sono più lontane
«Ho fritto per tanti anni con l'acqua. E ne sono usciti piatti gustosi visto che la Fiorentina è arrivata due volte prima del Milan e una volta davanti alla Roma. Però friggere con l'olio extravergine è molto meglio. Le grandi non sono più lontane anni luce. Ora siamo nella stessa galassia». Pantaleo Corvino atto quarto: 50 milioni investiti, lo scudetto del mercato cucito sul petto. E la voglia di essere protagonisti. «Della mia prima Fiorentina sono rimasti solo quattro giocatori. E' stata una rivoluzione riuscita grazie agli sforzi economici della famiglia Della Valle, al lavoro della struttura tecnica, all'entusiasmo della tifoseria. Inter, Milan, Juve e Roma restano inavvicinabili. Sono grattacieli. Noi, però, siamo una bella casa. Negli ultimi tre anni siamo sempre entrati in zona Champions. Non è più il caso di parlare di miracoli».
L'acquisto più caro è stato Gilardino.
«Avevo faticato di più a strappare Toni al Palermo. Con Gila è filato tutto liscio. Il Milan lo voleva vendere, il giocatore voleva venire a Firenze e noi volevamo comprarlo. Segnerà tanti gol, come Toni. E ha già riconquistato la nazionale».
La Fiorentina ha un attacco formidabile.
«Nel preliminare di Champions sono usciti Gilardino e Mutu e sono entrati Osvaldo e Pazzini. E Jovetic era in panchina. Le alternative sono forti come i presunti titolari».
Felipe Melo ha già conquistato tutti.
«Lo volevo portare a Lecce quando aveva 19 anni e aveva appena vinto lo scudetto con il Cruzeiro. Ma costava troppo. Ho continuato a seguirlo quando è passato all'Almeria. All'insaputa di tutti avevo bloccato il giocatore e stavo cercando di abbassare la clausola rescissoria di 9 milioni. Le racconto un episodio curioso. Un giorno Prandelli e Pin mi dicono: "Direttore, abbiamo visto Barcellona- Almeria.
C'è un centrocampista che ha ammazzato tutti. Si chiama Melo". Una settimana dopo ho mostrato a Prandelli il contratto del giocatore».
Mijatovic, invece, ha cercato di strapparvi Jovetic.
«Real e Chelsea sono arrivati tardi. Corteggiavo Jovetic da un anno. Sono stato tante volte a casa sua. Una volta la madre mi disse: "Mio figlio impazziva per i gol di Batistuta". Grazie a Bati la Fiorentina era già nel cuore di Jovetic».
E Vargas?
«Lo volevano in tanti ma le mie amicizie al mercato mi hanno aiutato. Vargas ha potenza e tecnica. E fa gol».
A questa Fiorentina manca un difensore.
«Abbiamo perso Ujfalusi e al suo posto sono arrivati Vargas, Zauri e Comotto. Tre per uno. Certo, possiamo migliorare ma una squadra da scudetto non si costruisce in tre anni».
Avete corteggiato Burdisso.
«Oggi l'Inter non lo vende più. E Miranda è un giocatore da tre milioni. Il S. Paolo ci usa per alzarne il prezzo. Resteremo così perchè sono fuori di 10 milioni dal budget e perché la difesa viola è stata strepitosa nelle ultime tre stagioni».
L'ultimo acquisto è stato Almiron.
«Lo volevamo un anno fa, l'Empoli voleva una cifra impossibile. E' un giocatore che ci interessa anche per il futuro».
La vicenda Mutu un mese dopo.
«Ognuno ha fatto la sua parte. Io ho agito da ds, Prandelli da allenatore. Chi ha fatto più di tutti è stata la famiglia Della Valle che ha rinunciato a 20 milioni di euro».
Cassano dice che se Marotta avesse a disposizione i soldi di Corvino avrebbe vinto tre scudetti.
«Cassano mi conosce da quando a 12 anni lo portai su un campetto polveroso per un provino con il Casarano. Auguro a Marotta di poter friggere con il mio stesso olio e di arrivare per tre anni di fila tra le prime quattro».